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SUPSIIl clarinettista con la musica nel sangue

18.11.14 - 06:00
Intervista a uno studente del conservatorio della Svizzera italiana
Il clarinettista con la musica nel sangue
Intervista a uno studente del conservatorio della Svizzera italiana

Chi sei?

"Mi chiamo Alexander Ashkenazy, ho quasi 20 anni e sono nato a Bonn, in Germania; dal 2007 vivo in Ticino".

Cosa studi al Conservatorio della Svizzera italiana?

"Studio clarinetto con Milan Rericha. Ho iniziato quest’anno il Bachelor of Arts in Music dopo aver frequentato per quattro anno il Pre-professionale".

Segni particolari?

"Nella mia vita mi sono ritrovato a viaggiare molto. Ho già vissuto in tre paesi diversi: nato in Germania, ho vissuto lì fino all’età di 5 anni dopodiché, con la mia famiglia, ci siamo trasferiti in Francia, dove ho frequentato le scuole fino alla seconda media per poi arrivare in Ticino. Ho dei parenti anche in Islanda, dove è cresciuto mio padre".

Sogno nel cassetto?

"Mi piacerebbe lavorare in orchestra, diventare un bravo musicista e magari tornare negli States: ho avuto la fortuna di visitare New York nel periodo di Natale… ed è stato colpo di fulmine!"

Un cognome importante il tuo…

"So di avere un cognome noto grazie a mio nonno Vladimir in primo luogo, a mio padre Vovka, pianista, e anche a mio zio Dimitri, clarinettista, ma in realtà mi sento come tutti gli altri ragazzi; riconosco la figura di mio nonno come musicista di fama internazionale, ma per me è semplicemente “il nonno”. Sono cresciuto con la musica, ce l’abbiamo nel sangue in famiglia; da bambino ho imparato a suonare il pianoforte con mio padre, ma poi quasi naturalmente ho deciso che il mio strumento sarebbe stato il clarinetto".

Qual è il tuo slogan?

"“Don’t take life too seriously”. Spesso si tende a dare troppa importanza a cose di poco conto, ma è necessario imparare a riconoscere quali siano i momenti davvero importanti".

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