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Mangiare bene è una questione di abitudine, da insegnare già da piccoli.
Chi si nutre bene da piccolo, da grande odierà il cibo spazzatura. Parola del grande chef Alain Ducasse. Si tratta di allevare il gusto per i buoni sapori fin dai primi mesi di vita, quando cioè si costruisce il gusto. Niente a che vedere con i "children menu" offerti da molti ristoranti a base di fritture e bibite gassate. Gli alimenti educano e sviluppano le cinque sensazioni: dolce, amaro, salato, acido e unami (tipico della cucina asiatica che utilizza il glutammato, presente però anche nel parmigiano reggiano) che risultano chiare e indelebili già dalla prima infanzia. È quindi importante educare e abituare i più piccoli ad alimenti stagionali, di qualità e nelle giuste quantità.
Non solo, ma anche insegnare ai più piccini l'importanza della masticazione risulta di grande importanza ai fini dello sviluppo del gusto.
È durante la masticazione degli alimenti infatti che gusto e olfatto vengono stimolati dalle sostanze volatili presenti nei cibi. Un cibo come il carciofo, ad esempio, è in grado di stimolare sia i recettori dell'amaro sia quelli del dolce, originando il caratteristico gusto dolce-amaro.
Non bisogna dimenticare, infine, che un alimento viene percepito attraverso vista, profumo, aroma, sapore, tatto (sensibilità della bocca) e persino l'udito (croccantezza e friabilità dell'alimento come nel caso di fritti, pane e insalate).
Sensazioni che devono essere educate, soprattutto nell'alimentazione del bambino. Per farlo bastano buon senso e qualche semplice accorgimento sulla scelta del cibo, come quella di non alterare il sapore degli alimenti con troppo sale e zucchero e spaziare, con moderazione e fantasia, nel mondo delle spezie ed erbe aromatiche.