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PROGETTO GORILLAVademecum per la conservazione degli alimenti

29.08.12 - 07:00
Cibi freschi non solo nella temperatura ma anche nella qualità
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Vademecum per la conservazione degli alimenti
Cibi freschi non solo nella temperatura ma anche nella qualità

I ritmi intensi di vita obbligano spesso a fare scorte di cibo per tutta la settimana o anche periodi più lunghi. Si può optare per alimenti confezionati che assicurano tempi di durata maggiori, ma per chi non vuole rinunciare agli alimenti freschi ecco che cosa si deve sapere per prolungarne la freschezza e le qualità nutritive.

Per prima cosa è importante proteggere il cibo dai microrganismi (batteri, muffe, lieviti), insetti, dal calore e dalla luce. La conservazione degli alimenti è sempre stata una priorità per l'uomo, che nel corso del tempo ha messo a punto diverse tecniche basate sull'utilizzo della tecnologia a disposizione. Si tratta di metodi fisici (sottrazione d'acqua e aria, basse o alte temperature e radiazioni), chimici (biologici, additivi e conservanti naturali) e chimico-fisici (affumicatura).

Il frigorifero è certamente lo strumento più efficace e diffuso, ideale per prolungare il più possibile la conservazione del cibo. La sua temperatura non dovrebbe mai superare i 4° C. Il freddo può essere declinato con diverse modalità e temperature: refrigerazione (tra 4 e 6°C); congelamento (tra i -5 e i - 25°C): ideale per l'ortofrutta, pesce e carne; surgelamento (tra i -30 e i -50 °C): ottimale per salse, arrosti e zuppe.

Una volta congelato, il cibo deve essere riportato a temperatura ambiente senza comprometterne la qualità nutrizionale e organolettica. La temperatura ideale per carni e pesci è di +4 °C, in modo che l'acqua venga riassorbita lentamente dai tessuti. Mentre per le verdure è ideale cuocerle senza scongelarle per evitare la perdita di sostanze nutritive. Un'ultima indicazione: una volta scongelati, gli alimenti non devono essere mai ricongelati.

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