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PRO JUVENTUTEQuelle sane e ingestibili passioni...

08.05.14 - 07:00
Come insegniamo ai nostri ragazzi, direttamente o indirettamente, il piacere che può derivare dalle passioni?
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Quelle sane e ingestibili passioni...
Come insegniamo ai nostri ragazzi, direttamente o indirettamente, il piacere che può derivare dalle passioni?

Passione ed educazione… Binomio, questo, che sembrerebbe naturale, automatico, una sorta di conditio sine qua non l'educazione stessa dei nostri ragazzi non sia nemmeno pensabile. Quello delle passioni – il fatto, cioè, di averle, di nutrirle, di manifestarle nelle proprie relazioni con gli altri – non è un terreno facile.

A volte le stesse assumono forme tali da nemmeno poter essere comunicabili; a volte, per eccesso di passione, si creano pasticci o, peggio ancora, "casini tali" dai quali uscire diventa assai complesso o richiede un prezzo in termini di pazienza, di ascolto, di cura educativa davvero molto alti. Insomma… sembrerebbe un terreno non sempre facile, quello delle passioni… Ma senza di esse in educazione – forse: soprattutto in educazione – non si può pretendere di andare molto lontano.

Siamo, noi adulti, ancora in chiaro su cosa significa questo termine? In quale modo manifestiamo le nostre passioni? Come le condividiamo con gli altri? Come insegniamo, direttamente o indirettamente, ai nostri ragazzi il piacere che da esse deriviamo, le emozioni che esse ci consentono di provare, la saggia e pazienze cura che dobbiamo mettere in essere nell'accoglierle e nel farle crescere nei nostri cuori? Tutto questo non fa rima con "formazione continua" o con "capacità di sapersi adattare al mondo del lavoro" o, ancora, con "competenza professionale". Si tratta di qualcosa di complementare, ma di altrettanto importante, se non addirittura di vitale. 

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