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PRO JUVENTUTEEssere genitori nell'era della tecnologia

21.11.13 - 07:00
L'educazione al tempo dei nuovi media.
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Essere genitori nell'era della tecnologia
L'educazione al tempo dei nuovi media.

Chi si assume la responsabilità, oggi, di educare i nostri ragazzi? Non sto qui parlando della scuola, né di quello che succede nelle strutture extrascolastiche, ma dell'educazione che si riceve per la strada, con gli amici, con i conoscenti, nel mondo associazionistico, in camera propria da soli e via dicendo. È fuori discussione che, molto di più di quanto avveniva fino a qualche anno fa, l'educazione alla quale i nostri ragazzi sono sottoposti si gioca su piani ai quali gli adulti non hanno (più) accesso (mi sto riferendo in particolare ai media elettronici).

Ciò non toglie che, malgrado tutto, bisognerebbe sempre e ancora essere accanto ai nostri ragazzi. Mi chiedo: in che modo lo stiamo facendo? Me lo chiedo poiché ho l'impressione – ma si tratta solo di un'impressione, vero? – che ci troviamo in una situazione del tipo "tanto c'è la scuola che pensa a tutto ciò" oppure "tanto mio figlio non ha problemi" o qualcosa di simile.

No; credo invece che il periodo storico nel quale stiamo vivendo è veramente singolarissimo poiché con l'avvento dei nuovi media si presentano, attraverso la crescita dei nostri ragazzi, nuovi profili di personalità che hanno un approccio alla realtà differente da quello che hanno gli adulti (ad esempio: i giovani percepiscono il tempo, e quello che si può fare in un certo tempo, in maniera profondamente diversa dagli adulti). Dove sta la scommessa educativa? Questa è la domanda di fondo, altrettanto importante dell'inglese o della civica.

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