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PRO JUVENTUTEGiovani interessanti solo se delinquono

10.10.13 - 07:00
Tra un fatto di cronaca e l'altro, solo silenzi.
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Giovani interessanti solo se delinquono
Tra un fatto di cronaca e l'altro, solo silenzi.

Sembra che le politiche dell'infanzia e della gioventù diventino tema d'interesse soltanto quando i giovani assurgono agli altari della cronaca. "Per fortuna che un fatto di cronaca nera giovanile fa ancora notizia" mi disse un giorno un giornalista. Certo; in un certo senso è vero. A patto, però, che i silenzi che intercorrono tra un fatto di cronaca e l'altro non siano il segno di un mancato interesse dei più maturi nei confronti dei propri piccoli.

Cosa si nasconde dietro ai silenzi che nella Svizzera italiana contraddistinguono questo tipo di politica? Delle due, l'una: o le politiche giovanili (quelle extrascolastiche, s'intende) vanno via tranquille e si dimostrano essere all'altezza dei tempi (non dimentichiamolo: i giovani dei quali noi oggi parliamo tanto, pensano ed agiscono in modo totalmente diverso da come lo facciamo noi adulti, anche se i bisogni, i desideri, i sogni possono essere sempre gli stessi), oppure – semplicemente – le stesse non sono sufficienti per sostenere e, soprattutto, educare i nostri ragazzi entrando in relazione con loro in maniera da poter progettare, insieme, il futuro di questo paese (e non solo).

Rispondere che ci troviamo nella prima delle due situazioni potrebbe sembrare gesto di arroganza da parte di chi, come lo scrivente, si occupa di politiche giovanili. Mi domando, allora e semplicemente, quanto sta investendo (perché è di questo che stiamo parlando) questo paese (pubblico e privato) nell'educazione extrascolastica dei nostri ragazzi? Mi piacerebbe un giorno scoprirlo per vedere se le politiche dell'infanzia e della gioventù possono essere considerate altrettanto degne di qualsiasi altro tipo di politica promossa nel nostro cantone.

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