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PRO JUVENTUTELe politiche dell'infanzie e della gioventù non sono ancora abbastanza "famose"

20.07.17 - 07:00
La questione giovanile deve entrare definitivamente nelle agende di tutti coloro che si vogliono occupare del futuro comune
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Le politiche dell'infanzie e della gioventù non sono ancora abbastanza "famose"
La questione giovanile deve entrare definitivamente nelle agende di tutti coloro che si vogliono occupare del futuro comune

Le politiche dell'infanzia e della gioventù (quelle non direttamente legate alla scuola o ad altre esperienze di tipo istituzionale) sono ancora – nella Svizzera italiana, almeno – troppo poco conosciute. I motivi sono molti; soprattutto, però, è il riconoscimento dei loro effetti ed esiti sul paese intero che ancora non viene sufficientemente preso in considerazione.

Lo sappiamo bene: davanti ai bambini e ai giovani tutti si commuovono e, con il cuore in mano, si arrabattano per fare del bene. Ottimo, e anche gradito. Il problema però è che siamo sempre – forse anche: soltanto – sul piano della, per altro apprezzata, generosità, della bontà, della spontaneità. Non ancora su quello della necessaria serietà che ogni investimento abbisogna.

Siamo ancora, tanto per usare una metafora (presenti sempre esclusi, s'intende) sul piano del: toh… prendi il due franchi e vatti a comprare il gelato. E allora vien da chiedersi cosa si potrebbe fare meglio per avere questo tipo di riconoscimento, che ad altro non servirebbe se non a costruire una prospettiva educativa comune nella quale ogni famiglia, ogni giovane, ogni ragazzino potrebbe agevolmente inserirsi dando forma ai propri bisogni e alle proprie ambizioni.

Io non credo, malgrado tutta la buona volontà di chi di queste cose si occupa professionalmente o legislativamente, che la questione giovanile sia presa davvero con la necessaria autorevolezza, così come lo è, ad esempio, la questione economica, la questione delle grandi migrazioni, la questione della sicurezza (tanto per fare alcuni esempi facili facili). E allora conviene lavorare ancora di più e sforzarsi di farlo ancora meglio affinché questo tipo di politiche entri, definitivamente, nelle agende di tutti coloro che del futuro comune, oltre che del proprio, si vogliono occupare.

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