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PRO JUVENTUTEPrudenza nel giudicare i comportamenti dei giovani

20.10.16 - 06:00
Quello che pensiamo dei giovani corrisponde a quello che loro sono nella realtà?
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Prudenza nel giudicare i comportamenti dei giovani
Quello che pensiamo dei giovani corrisponde a quello che loro sono nella realtà?

Molti adulti, oggi come un tempo, si adoperano per descrivere il mondo dei giovani in alcuni dei loro aspetti. Noi adulti, quindi, osserviamo le esperienze che i giovani maturano nei loro contesti di vita e, su di esse, formuliamo dei commenti o delle valutazioni, giudichiamo come adeguato o inadeguato questo o quell’atteggiamento, esprimiamo un valore per questa o quell’altra esperienza e via dicendo. Insomma: cerchiamo – magari in modo non sempre adeguato, ma credo sincero – di entrare in relazione con i nostri ragazzi non solo attraverso una forma di ascolto delle loro principali esperienze, ma anche mediante la loro, azzeccata o meno, interpretazione.

Bene. Ma proviamo a chiederci se abbiamo le parole giuste per descrivere quelle esperienze e se abbiamo le grammatiche adatte per poterle rappresentare… Io credo che una riflessione in questo senso la dovremmo fare, tutti insieme: stato, famiglie, imprenditori, educatori e altro ancora. Dovremmo chiederci, detto altrimenti, se la fotografia che facciamo dei giovani giorno dopo giorno (e chi non la fa?) corrisponde a quello che loro sono, a ciò che sentono, a quanto sperimentano davvero, nel profondo del loro più intimo essere.

Proviamo a pensarci un po’: ciò che per noi è una leggerezza o inadempienza è tale per i giovani che fanno quel tipo preciso di esperienza? Molto probabilmente no. E allora: dove sta la linea di confine che ci permette di descrivere quell’esperienza così come la narriamo? Il nostro sistema di valori? La nostra convenienza? Il bisogno di avere, sempre e ancora, il controllo dell’intera situazione? Non saprei… di certo, comunque, è che ci vorrebbe un pizzico di prudenza in più, da parte di noi adulti, prima di cominciare a dire che questo o quel giovane sono disadattati, fuori rotta o, peggio ancora, incapaci di assumersi delle responsabilità.

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