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PRO JUVENTUTEGiovani e media: quando il "social" diventa asociale

06.10.16 - 06:00
Bisogna tornare ai fondamentali e occuparsi dei giovani secondo le già sperimentate forme di relazione
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Giovani e media: quando il "social" diventa asociale
Bisogna tornare ai fondamentali e occuparsi dei giovani secondo le già sperimentate forme di relazione

Giovani e media: connubio importantissimo, non c'è dubbio. Oggi il ruolo giocato dai nuovi media è davvero differente da quello che, anche solo fino a qualche anno fa, giocavano, ad esempio, la televisione e la radio.

Oggi, però, i media – e non sono il solo a pensarla così – più che unire, dividono. Le opportunità che si celano dietro ad un uso sapiente e intelligente delle nuove tecnologie rappresentano un fatto che non necessita nemmeno di essere ricordato; c'è però chi – e non sono pochi – a causa di un uso inappropriato dei nuovi media (nei tempi, nelle occasioni, nei contenuti) piano piano si isola sempre di più e non entra più in relazione con gli altri se non attraverso un media – appunto – di tipo elettronico.

È curioso, ma ciò che è nato per mettere in relazione le persone finisce con il diventare qualcosa che le allontana sempre di più.

E allora viene da chiedersi cosa possiamo fare e come, non tanto per evitare che un giovane si crogioli sempre più in un mondo fatto di molti contatti ma di poche relazioni, ma soprattutto per fare in modo che dette relazioni assurgano a esperienza formativa e a momento di crescita duraturo e solido. Accompagnare i ragazzi in questo percorso non è facile, anche perché le logiche e le grammatiche che lo governano sono, ai più, qualcosa di - se non di completamente estraneo, almeno di - oscuro.

E allora ritorniamo ai fondamentali e occupiamoci di bambini e di giovani secondo le già sperimentate (dalla storia della cultura e da secoli di educazione) forme di relazione. Gli adulti (in particolare i genitori) ne sono capaci, a patto di non pretendere di delegare detta responsabilità unicamente ad enti e a istituzioni che non li potranno mai sostituire.

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