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PRO JUVENTUTEL'infanzia sta scomparendo?

08.08.16 - 14:29
L'educazione era e deve ritornare ad essere il centro del nostro pensare e del nostro agire
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L'infanzia sta scomparendo?
L'educazione era e deve ritornare ad essere il centro del nostro pensare e del nostro agire

Nel 2008, Neil Postman (un filosofo statunitense) suggeriva che l'infanzia sarebbe scomparsa, poiché l'evoluzione della società avrebbe portato in questa direzione.

Forse l'asserzione sembra un po'dura, ma proviamo a rifletterci su. In quali occasioni si parla ancora di infanzia e di gioventù? Soprattutto lo si fa, oggi, a margine delle politiche di sostegno alla famiglia, dove i bambini sono al centro dell'attenzione per il bisogno che gli adulti hanno di fare ciò che fanno (lavorare, formarsi, avere del tempo per sé… ed è, diciamo, sacrosanto che sia così); o lo si fa nell'ambito delle politiche della formazione (scolastica e professionale), per dare alla nostra società un futuro nel quale le persone siano competenti, capaci, affidabili.

Se le cose stanno così – e non abbiamo motivo di credere che stiano differentemente – siamo sulla buona strada e la prospettiva della scomparsa dell'infanzia (per non parlare di quella della gioventù) è già imboccata. Purtroppo è troppo sovente la sconsolante constatazione che trova forma, ad esempio, nell'espressione "non ci sono soldi" per promuovere questa o quest'altra iniziativa legata alle politiche giovanili o ai bisogni dell'infanzia.

Se i bambini – che a dir di tutti sono il nostro futuro – diventano esclusivamente voce contabile (e la formazione continua, la super super superspecializzazione, l'inglese a tutti i costi sono voce contabile) dobbiamo riflettere seriamente sulla nostra idea di educazione e di futuro che ci vogliamo riservare poiché, che dir si voglia, l'educazione era e deve ritornare ad essere il centro del nostro pensare e del nostro agire.

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