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PRO JUVENTUTEPerché non riusciamo a dare piena fiducia ai giovani?

14.04.16 - 06:00
Secondo alcuni sarebbe impensabile avere un parlamento giovanile che, regolarmente si ritrovi e decida sugli oggetti che più gli stanno a cuore
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Perché non riusciamo a dare piena fiducia ai giovani?
Secondo alcuni sarebbe impensabile avere un parlamento giovanile che, regolarmente si ritrovi e decida sugli oggetti che più gli stanno a cuore
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È notizia recente che quello del Parlamento giovanile federale (permanente) è un concetto duro da condividere e da assimilare. Non è infatti pensabile, secondo alcuni, avere un parlamento giovanile che, regolarmente e non in occasioni isolate o sporadiche, si ritrovi, rifletta, decida e deliberi sugli oggetti che più gli stanno a cuore. Ad alcuni, tutto ciò sembra addirittura pericoloso. Ben lungi dal difendere posizioni (mitologiche) legate allo spontaneismo sui generis, questo (quello cioè delle resistenze che incontrano queste iniziative legate allo sviluppo delle politiche giovanili) è uno di quegli esempi classici che mettono in crisi l'adulto: fino a che punto devo esercitare la mia responsabilità di adulto e, quindi, indicare ai giovani qual è la strada per lo sviluppo di esperienze gravide di significato e dove si trova il punto, invece, a partire dal quale mi devo ritirare per lasciare che dette esperienze si sviluppino nella loro piena e più importante valenza? Domanda grossa che, ovviamente, non ha una risposta definitiva.

Però non costa molto, in effetti, provarci… Proviamo a dare più fiducia ai giovani, e se ci rendiamo conto che le cose non vanno come noi vorremmo andassero, proviamo allora a chiederci il perché. Che pericolo c'è, infatti, in un Parlamento giovanile che pensa, riflette e delibera secondo delle logiche che sono sue proprie? E non dovremmo essere orgogliosi di avere giovani così in gamba da cimentarsi e impegnarsi in questa o in simili iniziative? In effetti il vero problema – se c'è – è che non riusciamo ancora in maniera netta e chiara ad immaginarci il vero valore di un giovane, cioè quello di una persona che si sta formando e che sta crescendo. Il vero costo delle politiche dell'infanzia e della gioventù consta solo nel crederci.

Nulla più.

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