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PRO JUVENTUTEChi si prende cura dei nostri giovani quando noi non ci siamo?

28.01.16 - 06:00
Il concetto di accoglienza e quello di prendersi cura di qualcuno sono elementi che devono contraddistinguere il rapporto tra adulti e bambini
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Chi si prende cura dei nostri giovani quando noi non ci siamo?
Il concetto di accoglienza e quello di prendersi cura di qualcuno sono elementi che devono contraddistinguere il rapporto tra adulti e bambini
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Il concetto di accoglienza, lo sappiamo, è e rimane un elemento che deve contraddistinguere il rapporto che gli adulti hanno con i bambini e i giovani. E a braccetto con questo ci sta quell'altro, altrettanto importante, che viene definito con l'espressione "prendersi cura di…". Ora, se penso ai professionisti dell'educazione, mi chiedo se – alla luce degli obiettivi, delle performances, della redditività e via dicendo – se, dicevo, questi hanno ancora la possibilità di poter adottare questi concetti e di tradurli nella realtà dei rapporti con i giovani con i quali entrano in relazione. È chiaro… non si parlerà forse di performance e di redditività, ma lo stress e la tensione, il sonno perso e le mille domande del dopolavoro esistono – eccome – anche in quei settori.

Allora proviamo a riflettere: come adulti deleghiamo sempre più (alla scuola, alle strutture extrascolastiche, allo sport) l'educazione dei nostri bambini, e questo può anche starci (almeno fino a un certo punto). Ma in quale misura ci preoccupiamo di chi dei nostri bambini si prende cura e li accoglie, tutti i giorni, con attenzione, affetto e professionalità? Pensare ai bambini e ai giovani è doveroso. Non dimentichiamo però chi di loro si prende cura, quando noi non lo possiamo fare personalmente.

 

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