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PRO JUVENTUTEFiducia vs senso di protezione

03.12.15 - 06:00
Come ci rapportiamo con la fiducia? Ci fidiamo abbastanza dei giovani?
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Fiducia vs senso di protezione
Come ci rapportiamo con la fiducia? Ci fidiamo abbastanza dei giovani?
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Un personaggio pubblico, molto molto pubblico, sosteneva tempo fa quanto segue: “Dì semplicemente che cosa è successo. Non strisciare. La gente vuole sentire fiducia in te, per quanto esile, non agitazione, per quanto autentica”. Se trasliamo questo concetto sul piano delle politiche giovanili potremmo scoprire qualcosa di noi anche di molto utile: in che modo parliamo di fiducia e dimostriamo di averne nei confronti dei nostri bambini e dei nostri giovani?

Solitamente questo concetto fa a pugni con il – importantissimo, ci mancherebbe – senso di protezione che abitualmente un adulto ha nei confronti di un giovane, soprattutto se si tratta di qualcuno che appartiene alla sua cerchia famigliare. Ma oggi, soprattutto alla luce di quel che sta succedendo con le nuove tecnologie in ambito educativo, che idea abbiamo di fiducia e di come la mettiamo in essere con i nostri giovani? Giochiamo in difesa, e questo può anche essere – ma non in maniera assoluta - giusto, ma a che prezzo? Siamo fiduciosi nei confronti dei nostri giovani perché ci crediamo o perché abbiamo dimissionato dal nostro ruolo di adulti che si prendono cura dei propri piccoli? Che ruolo – detto altrimenti – gioca il concetto di fiducia nel rapporto che abbiamo con i nostri giovani? Il problema non è nuovo; nuove sono le forme attraverso le quali si presenta. Proviamo a metterlo sul tavolo e tentiamo, allora, di scoprire se i giovani sentono in noi qualcuno che trasmette fiducia o che, invece, riverbera agitazione.

 

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