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Perché uscire quando si può fare tutto online
Giovanni è il padre; Vincenzo il figlio. Vincenzo: "Pa' ho bisogno davvero di uno scooter; ne ho bisogno per andare a scuola e per rendermi indipendente negli altri momenti della giornata. Non posso sempre riferirmi a voi." Giovanni: "Certo Vincenzo. Sabato mattina debbo uscire un attimo, ma appena rientro… - diciamo: verso le 10:00 – fatti trovare pronto." Sabato mattina; Giovanni esce e, al suo rientro alle 10 in punto, si presenta da Vincenzo, che però è ancora in pigiama. Giovanni: "Ma come? Ti avevo detto di prepararti! Dobbiamo uscire per andare a comprare lo scooter!" Vincenzo: "Uscire? Hey pa', no "uscire"… "online"! C6?"
Questa è la realtà. Piaccia o no la maggior parte dei ragazzi si muove oggi su questo piano. Ma noi adulti – la maggior parte, anche qui – ci muoviamo ancora su un piano diverso.
Difficile dire cosa sia meglio o peggio, e forse avrebbe anche poco senso. Importante è invece assumere le differenze – di qualsiasi tipo esse siano – per farle diventare occasione educativa, momento di relazione, opportunità di crescita. Gli spunti sono ovunque, basta solo darsi la pena di andarli a cercare e di interpretarli come tali.
Non dimentichiamolo: non c'è atto che non sia educativo; certo: anche in un frainteso come quello dovuto all'acquisto di uno scooter.