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PRO JUVENTUTEQuanto incide il mondo circostante sull’educazione dei figli?

01.10.15 - 06:00
Ai figli dobbiamo insegnare soprattutto cosa significa essere una persona. Ma prima di tutto dobbiamo saperlo noi stessi
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Quanto incide il mondo circostante sull’educazione dei figli?
Ai figli dobbiamo insegnare soprattutto cosa significa essere una persona. Ma prima di tutto dobbiamo saperlo noi stessi
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Discutendo con la madre di due ragazze adolescenti, ad un certo punto è uscita la frase: "Io non sono preoccupata per me, lo sono per le mie figlie". La madre, persona tutta d'un pezzo, si riferiva al futuro professionale delle proprie creature. Mi sono allora chiesto da cosa possa originarsi questo timore e gliene ho allora parlato. La posizione assunta dalla madre è stata chiara, e si può riassumere così: l'ultimo giorno, non ti servirà sapere l'inglese, e i nostri ragazzi parlano troppo questa lingua e sanno troppo poco cosa dicono quando la usano. Parole forti…
In altri termini la questione si potrebbe riepilogare anche così: sono i genitori a operare delle scelte sull'educazione dei propri figli o è la vita, o l'economia, o la finanza, o chissà che? Oppure: dove sta la via di mezzo che possa soddisfare le esigenze educative di una famiglia e i bisogni che il nostro paese ha di mestieri, teste funzionanti, intelligenze e sensibilità? La questione è enorme, e bisogna anche dire che è stata assunta dalle parti in causa, in particolar modo dal grosso lavoro fatto dalle associazioni dei genitori (di vario tipo) e da chi si occupa di formazione professionale ed educazione. Resta però chiaro un fatto, appunto: l'ultimo giorno non ti servirà sapere l'inglese, il che equivale anche a dire che vanno bene le competenze e le conoscenze – e ci mancherebbe altro – ma che ai nostri figli siamo chiamati ad insegnare anche cosa significa essere una persona. La condizione per poterlo fare sta nel saperlo prima di tutto noi stessi.

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