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PRO JUVENTUTEI giovani ci imitano: ma sarà un bene?

23.07.15 - 08:00
Non dimentichiamoci che qualsiasi cosa facciamo, c'è un giovane che ci sta osservando
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I giovani ci imitano: ma sarà un bene?
Non dimentichiamoci che qualsiasi cosa facciamo, c'è un giovane che ci sta osservando
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I bambini e i giovani imparano ciò che imparano attraverso le esperienze che maturano, positive o negative che siano. Dentro a queste esperienze ci sono, solitamente, anche degli adulti i quali, consapevolmente o meno, assurgono a figura di educatore. Ecco allora che il bambino impara a relazionarsi, a muoversi sul territorio, a riflettere, ad agire in maniera intelligente proprio grazie alle esperienze che matura, anche in relazione agli adulti. In tutto ciò l'imitazione gioca un ruolo importantissimo: il giovane impara dall'adulto imitandolo o tentando di muoversi in maniera simile.

Tutto ciò è assai rilevante: i processi di imitazione assumono una funzione centrale e non, come a volte si tende a credere, solo marginale, nei processi di sviluppo dei profili di personalità dei nostri ragazzi. Noi adulti siamo allora consapevoli che i bambini e i giovani imparano ciò che imparano anche – a volte: soprattutto – da noi adulti? Riteniamo di essere dei buoni esempi (se così si può dire) per i nostri ragazzi? In quale prospettiva sono orientati i nostri atteggiamenti se pensiamo al fatto che, qualsiasi cosa facciamo, c'è sempre un bambino che ci guarda? Riconosceremmo come positivo in un bambino o in un giovane ciò che noi (qui ed ora, in questo preciso istante) stiamo facendo? Le opportunità educative che si presentano a noi adulti sono infinite. Prenderci cura dei nostri bambini significa anche averne maggiore consapevolezza.

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