Qualsiasi cosa facciamo (e, lo sottolineo, qualsiasi cosa facciamo) c'è un bambino o un giovane che ci guarda
Non c'è atto che non sia educativo. Che significa questa espressione? Significa che qualsiasi cosa facciamo (e, lo sottolineo, qualsiasi cosa facciamo) c'è un bambino o un giovane che ci guarda. Ecco allora, al di là delle forze e delle debolezze di ognuno di noi, che possiamo comprendere quanto importante è la nostra presenza, nostra di adulti, nella vita dei bambini e dei giovani. E questo anche se con i bambini e i giovani non ci abbiamo a che fare direttamente. Già, poiché è nel nostro quotidiano che l'educazione si nasconde: nel nostro modo di percepire la realtà, nel nostro modo di vederla e di interpretarla, di descriverla e di interagire con essa, ad esempio.
Perché è anche questo, poi, che offriamo ai nostri bambini e ai nostri giovani: la gioia di fare bene le cose, la certezza che tutto si aggiusta, la fiducia nell'altro e nelle cose, la sicurezza di essere importante per gli altri, indipendentemente da quello che si è in grado di fare. Anche questo è educazione; indiretta, filtrata, mediata da mille cose, ma importante, direi centrale nella formazione e nell'educazione dei nostri ragazzi. Tutti siamo chiamati ad assumere questa responsabilità. E' bello e è importante saperlo.