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PRO JUVENTUTERicchezza: quanto e come se ne parla?

30.10.14 - 06:00
Quando la ricchezza può essere intesa sia finanziaria che morale
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Ricchezza: quanto e come se ne parla?
Quando la ricchezza può essere intesa sia finanziaria che morale

Del tema della ricchezza si fa oggi un gran parlare. Si riflette e si discute (tantissimo) sugli indici di borsa, sullo spread, sul PIL, sul grado di occupazione e via dicendo. Lo si fa pensando anche ai bambini e ai giovani. Si comprende, infatti, che a gestire la ricchezza si impara; non è quindi qualcosa da lasciare al caso. Accanto alla ricchezza di tipo monetario, ne esistono moltissime altre, che trovano cittadinanza anche nel paese dell'educazione: la ricchezza delle relazioni, quella dell'autoconsapevolezza, quella della capacità di discernere e di pensare a quello che si sta facendo, quella – ancora – che contraddistingue il proprio profilo di personalità.

Vien da chiedersi, allora, come trattiamo, noi adulti, questo tema quando entriamo in relazione con i nostri bambini e i nostri giovani (e altrimenti non potrebbe essere)… Come tematizziamo il tema della ricchezza? Ne parliamo abbastanza? Se si, a quale concetto di ricchezza facciamo riferimento? Che idea abbiamo, noi adulti, di ricchezza? E poi, ancora: che reazioni suscitiamo nei giovani quando entriamo su questo tema? Che idea hanno i giovani della ricchezza, in generale? Le occasioni educative sono innumerevoli, anche su questo tema: valore del denaro, che produce ricchezza legata soprattutto ai beni materiali, ricchezza generata da una affinità elettiva oppure ricchezza scaturente dal fatto di semplicemente aver passato una splendida giornata con una persona cara, e via dicendo. Fare di queste occasioni educative un costante impegno per i nostri ragazzi è ricchezza in senso assoluto. 

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