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L'OSPITEL'avevamo detto più volte che eravamo "alla frutta"

09.10.14 - 12:35
Tiziano Galeazzi e Raide Bassi, UDC Lugano
L'avevamo detto più volte che eravamo "alla frutta"
Tiziano Galeazzi e Raide Bassi, UDC Lugano

La preoccupazione della Sezione UDC cittadina sulle finanze non è cosa nuova. Sia nella legislatura passata che in quella in corso, il nostro partito, tramite i suoi rappresentanti, ha sempre manifestato critiche rispetto alla gestione della cosa pubblica luganese. Tali critiche non sono state mosse unicamente perché ci troviamo nella posizione di partito d’opposizione, ma sono state fatte con cognizione di causa e coscienti della situazione critica delle finanze cittadine. 

Se la nostra voce, fino ad oggi, non è sembrata degna di troppe attenzioni, a suonare i campanelli d’allarme ci hanno pensato gli Enti locali senza troppi fronzoli. In sostanza, non hanno fatto altro che ribadire quanto ripetuto più volte dall’UDC in sede di Consiglio comunale, dove ci siamo trovati a sbandierare il piano strategico di stabilizzazione delle finanze 2010-2013, che nessun partito aveva mai voluto affrontare con serietà in passato. 

La grande e “povera” Lugano necessita di una politica finanziaria di rigore, attuata attraverso la creazione di un piano finanziario, da investimenti nettamente minori, ma soprattutto ben ponderati, nonché di una riduzione complessiva della spesa pubblica. In questo ultimo ambito i sacrifici dovranno essere fatti da tutti i dicasteri, senza nessuna eccezione. Uno sforzo è già stato intrapreso, ma non è sufficiente, troppo debole. Se non sarà fatto di più, (non solo risparmio ma ricerca di nuove fonti d’indotto) ci ritroveremo come purtroppo si ritrovò la nave “Concordia”, colata quasi a picco. 

La direzione da intraprendere sarà dunque tutta in salita; se non vogliamo correre dritti verso il default (tecnicamente lo siamo già), bisogna attuare maggiori sforzi da tutte le parti ed avere il coraggio di affrontare temi scottanti come l’onere del personale (ca. 200mio CHF sui bilanci annuali) e le mega infrastruttura come il LAC, in favore del quale sono indirizzate gran parte delle risorse finanziarie.

La situazione è davanti agli occhi di tutti i cittadini e come dice il proverbio, “è inutile piangere sul latte versato, anche se diventa difficile farlo, visto che sono finite pure le lacrime”. Non rimane altro da fare che rimboccarsi le maniche e affrontare la situazione in modo serio e rigoroso e se la lezione sarà stata veramente capita, lo si vedrà con il preventivo 2015.

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