Donatello Poggi, Fronte degli indignati
C’è poco da girarci attorno, il risultato di domenica scorsa è stato chiaro e le interviste a posteriori, sul Corriere del Ticino, del consigliere di Stato Norman Gobbi (“forse sì, ma ...”) non servono a nulla se non ha evidenziare, una volta di più, che nella Lega dei Ticinesi, da tempo, c’è chi è leghista (alla Nano) e chi meno ... Dovrebbero averla capita tutti ormai, ma comprendo l’imbarazzo di alcuni “colonnelli”.
Su EXPO 2015, piaccia o meno, la netta maggioranza di chi si è recato alle urne ha dato ragione a chi, da subito, ha voluto il referendum. Per parlarci chiaro: Bobo Bignasca, Lorenzo Quadri, Antonella Bignasca e “altri” ...
Chi, all’interno della Lega non voleva il referendum - a parte il consigliere di Stato Claudio Zali che ancora una volta ha visto giusto - erano i cosiddetti “istituzionalisti” che, sinceramente, non si capisce più tanto bene da che parte stiano e cioè: Michele Foletti, Borradori, Gobbi, la Pantani (almeno all’inizio) e altri “minori”.
Non è la prima volta che si evidenziano così chiaramente le due anime della Lega e, ma è un mio parere, quella in “doppiopetto” ne sta uscendo sempre peggio. Mai fidarsi dei complimenti interessati degli avversari politici ...
Il Popolo è sovrano, il popolo ha votato e si è espresso con una maggioranza chiara. Hanno avuto ragione quelli del NO, anche in casa Lega, per cui qualcuno dovrà fare le dovute riflessioni (mah ...). La gente non è poi così turlupinabile come si crede e il “riposizionarsi” a votazione avvenuta non è né politicamente elegante né tantomeno da furbi.
Per il resto stendiamo un velo pietoso su come è stata gestita tutta questa vicenda da parte di Consiglio di Stato, delegato EXPO 2015 e Cancelliere. Le dimissioni di Pedrazzini? Un atto dovuto, ma ce ne sarebbero altri che .. .E non prendetevela con noi, semplici cittadini, perché lì ci siete Voi cari signori. Onori e oneri!