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L'OSPITEIVA e Cassa malati unica, due no da AITI

15.09.14 - 10:13
Associazione industrie ticinesi
IVA e Cassa malati unica, due no da AITI
Associazione industrie ticinesi

Applicare alle prestazioni della ristorazione, oggi tassate all’8%, la stessa aliquota d’imposta vigente per la vendita di alimenti, ovvero il 2,5%, così come chiede l’iniziativa popolare "Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione!" lanciata da Gastrosuisse per garantire la parità di trattamento tra il settore della ristorazione e quello della vendita di cibo da asporto (take-away), non significa solo causare una perdita d’entrata di oltre 700 milioni di franchi l’anno per la casse della Confederazione, ma anche non apportare nessuna semplificazione, né impulsi positivi per l’economia nel suo insieme.

 

Oltre a gravare sulle finanze della Confederazione che si vedrebbe costretta ad aumentare l’aliquota ridotta al 3,8%, innescando un rialzo importante dei prezzi dei generi alimentari, delle bevande analcoliche, dei libri, dei giornali e dei medicinali, l’iniziativa ha anche il difetto di non affrontare nel modo giusto una problematica importante, ossia l’applicazione uniforme dell’IVA. Problematica che, a mente dell’Associazione industrie ticinesi (AITI), potrebbe essere risolta attraverso l’introduzione di un’aliquota unica bassa che permetterebbe di ridurre gli oneri amministrativi in ragione di centinaia di milioni di franchi, andando a beneficio anche dei consumatori.

 

L’Associazione industrie ticinesi (AITI) si dice inoltre contraria all’iniziativa tesa a introdurre un’unica cassa malati di diritto pubblico, togliendo l’esercizio dell’assicurazione sociale malattie alle 61 casse malati private oggi esistenti. Accettare l’iniziativa in oggetto significherebbe infatti non permettere più agli assicurati di scegliere liberamente tra varie casse malati, né di cambiare compagnia assicurativa, abolendo nei fatti un regime di concorrenza che nel complesso ha dato buoni risultati. Il passaggio a una cassa malati pubblica non inciderebbe inoltre su un contenimento dei costi - le attuali casse malati spendono 95 franchi su 100 per rimborsare le prestazioni dell’assicurazione di base previste dalla legge - ma anzi introdurrebbe un monopolio dannoso sul mercato dell’assicurazione malattia che potrebbe portare a costi più elevati.

 

Se venisse introdotto un monopolio nel settore dell’assicurazione malattia verrebbero inoltre aboliti gli effetti positivi della dinamica concorrenziale, che oggi hanno portato a differenze di premio tangibili, così come verrebbe soffocato ogni spirito d’innovazione.

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