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L'OSPITEL’incognita della cassa malati unica

04.09.14 - 10:32
Dr.med. Pereira Mestre Ricardo, medico e consigliere comunale PLR a Mendrisio
L’incognita della cassa malati unica
Dr.med. Pereira Mestre Ricardo, medico e consigliere comunale PLR a Mendrisio

Il 28 settembre saremo chiamati a votare l’iniziativa per una cassa malati unica e sarà il momento per riflettere sul nostro sistema sanitario e su come meglio vorremmo essere curati. Come giovane medico, come politico e paziente, ho letto con attenzione le interessanti opinioni dei promotori e dei contrari all’iniziativa. Mi sento qui di rappresentare coloro che non sanno ancora che cosa votare, perché mi mancano le informazioni fondamentali per prendere posizione.

 

Nel concreto sappiamo che il sistema sanitario Svizzero è tra i migliori al mondo, se stiamo male abbiamo una possibilità di accesso rapido e sicuro ad un’assistenza medica di qualità per tutti, mantenendo una notevole libertà di scelta.

 

Attualmente assistiamo ad un invecchiamento demografico crescente e il progresso tecnologico e medico ci permette di curare meglio. La conseguenza diretta è che aumentano sia le malattie croniche sia l’aspettativa di vita accrescendo il ricorso alle prestazioni mediche (a loro volta sempre più onerose). Si genera così un reale problema sociale con un aumento dei costi della salute che non riusciremo a frenare facilmente. La politica e i medici devono intervenire limitando la spesa, migliorando l’efficienza del sistema, attraverso la collaborazione in rete degli operatori sanitari e garantendo un servizio adeguato a costi minori. Dal mio punto di vista, il problema è estremamente complesso e indipendente in buona parte dal sistema assicurativo (sia esso a cassa malati unica o concorrenziale). Un modo di curare costoso, non è direttamente correlato con una cura di qualità e molto si può fare per contenere la spesa, assicurando dei buoni livelli qualitativi di assistenza.

 

Il sistema sanitario Svizzero ha già un finanziamento solidale (tramite i sussidi cantonali) e senza debiti, al contrario dei paesi con un sistema sanitario nazionale o una cassa unica. Non ci sono esempi di modelli del genere che abbiano dimostrato una superiorità al nostro modello attuale. Permettetemi poi di avere dubbi ad affidare la mia salute allo Stato e alla politica, soprattutto se ad avere in mano le redini sarà Berna, che spesso e volentieri si dimentica della realtà ticinese.

 

Certo le casse malattia difendono i loro interessi essendo delle aziende, ma ricordo che non possono guadagnare sull’assicurazione malattia di base e non vi possono essere speculazioni di sorta nella scelta degli assicurati sani. In realtà sappiamo che questo è successo (caccia ai buoni rischi), ma con l'affinamento della compensazione dei rischi che entrerà in vigore nel 2015, si può cercare di limitare il problema. Vorrei inoltre chiarire che in realtà qui si parla solo di un sistema di finanziamento e non c’è alcuna correlazione con le cure, ossia nessuno ci può garantire che saremo curati meglio con una sola cassa malattia.

 

Sul tema i medici sono divisi e gli argomenti spesso si contraddicono o alcune informazioni sono manipolate per influenzare il cittadino, senza ricorso ad alcuna base scientifica o dato oggettivo. Il mio pensiero è che sulla salute non si scherza, sono aperto alle novità e alle proposte serie di miglioramento del nostro sistema sanitario, ma in tutta onestà non mi sento di consigliare un cambiamento verso una cassa malati unica senza avere in mano un progetto chiaro. Abbiamo bisogno di indizi tangibili che pagheremo meno, che il sistema sarà più efficiente già tra tre anni, che manterremo una reale libertà di scelta su medici ed ospedali, che la burocrazia o i tempi di attesa non aumenteranno.

 

Prima di cambiare un sistema rodato, andando verso un’incognita, vorrei la sicurezza che il progetto sia davvero superiore alle possibili e auspicabili riforme della LAMal (più semplici ed immediate). Credo che il sistema attuale di finanziamento e di cura vadano resi più trasparenti ed equi mettendo al centro dell’attenzione il paziente. Penso però anche che gli argomenti sentiti sinora, pur giusti che siano, si possono tranquillamente discutere in una futura revisione della LAMal. Come descritto sinora, il progetto cassa malati unica, mi lascia al momento molto scettico.

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