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L'OSPITETrasporti pubblici: salvaguardare e promuovere

15.10.11 - 13:11
Aris Della Fontana, candidato al Consiglio Nazionale per il Partito Comunista
Foto Ti-Press Tatiana Scolari
Trasporti pubblici: salvaguardare e promuovere
Aris Della Fontana, candidato al Consiglio Nazionale per il Partito Comunista

Nel nostro Cantone la questione dei trasporti pubblici ricopre un ruolo fondamentale in diversi ambiti in quanto strettamente correlata agli interessi di un'ampia parte della popolazione ticinese. Volendo tracciare, in sintesi, il rapporto che sussiste fra la condizione dei trasporti pubblici e le decisioni politiche, si può affermare come - sia a livello cantonale che a livello federale - non ci sia la volontà né di migliorare né di voler mantenere al livello attuale la mobilità.

La decisione iniziale del Consiglio federale - poi ritirata una volta fiutato il contesto poco favorevole, dimostrato anche dalle numerose firme raccolte da una petizione dei giovani comunisti - di cancellare in Ticino una buona dozzina di linee di trasporto (situate nelle nostre valli) è un esempio eclatante: il solo fatto di aver preso seriamente in considerazione la soppressione di tali corse (per questioni meramente di profitto) evidenzia una preoccupante lontananza della classe politica dagli interessi del nostro territorio e della gente. I segnali che evidenziano lo scarso interesse nei confronti dei trasporti pubblici non si fermano però certo qui: basti pensare all'attuale politica tariffaria delle FFS, caratterizzata da aumenti generalizzati nel corso degli anni: da dicembre, per esempio, il prezzo del binario 7 aumenterà del 30%, quello delle carte giornaliere dell'8,8% e quello della maggior parte degli abbonamenti generali aumenterà del 3-4%. Questo tipo di politiche - attivamente contestate con una campagna di sensibilizzazione da parte del movimento giovanile del Partito Comunista - evidenziano una gestione dell'offerta (trasformatasi in termini aziendali a seguito di una mentalità tipica da privatizzazione strisciante) che è sintomo diretto del processo di ridimensionamento del servizio pubblico su scala nazionale. In tal senso occorre assolutamente fare marcia indietro e subordinare la contrazione di determinati livelli di utili al primario obiettivo di offrire un servizio universale alla popolazione e alle zone periferiche. Disporre infatti di una rete di trasporti pubblici capillare e accessibile è basilare soprattutto per le zone rurali, che eviterebbero così un rischioso processo di isolamento che comprometterebbe il futuro delle valli. Dagli anziani che hanno il desiderio di muoversi verso i centri urbani ai ragazzi che durante la giornata si recano a scuola e, alla sera, nelle località dello svago giovanile, la questione è senza dubbio prioritaria.

È necessario insomma invertire la rotta e portare avanti un progetto politico-territoriale articolato che abbia come obiettivo la definizione di una rete di trasporti che sia soddisfacente in rapporto alle esigenze della popolazione autoctona e, del resto, anche di coloro che arrivano in Ticino a scopo turistico. Si tratta dunque di estendere l'offerta del servizio di trasporto pubblico tenendo conto prioritariamente di criteri quali l'accessibilità, la diffusione e la qualità. La costituzione di una reale alternativa al trasporto privato deve per forza di cose passare da un investimento nell'accessibilità del trasporto pubblico affinché la possibilità di usufruirne sia incrementata. Per migliorare l'offerta ed in particolare la pianificazione sarebbe auspicabile la creazione di un ente pubblico cantonale che si occupi di gestire, organizzare ed estendere tutte le reti dei trasporti pubblici locali.

Questo discorso di difesa e promozione del trasporto pubblico si lega a filo doppio con l'esigenza di salvaguardare in termini ambientali il nostro territorio: infatti anche l'ecosistema gioverebbe da questo tipo di scelte che andrebbero ad abbassare i livello d'inquinamento e di polveri fini. Va poi aggiunto che in un periodo di incertezza economica va arginata l’erosione del potere d’acquisto a cui le classi popolari sono sottoposte e ciò attraverso dei paracadute sociali, proprio come delle agevolazioni all’accessibilità del trasporto pubblico. Una prima misura concreta che contribuirebbe a viaggiare nella giusta direzione sarebbe l'introduzione di trasporti pubblici gratuiti almeno per i giovani in formazione (studenti ed apprendisti) e per i pensionati che percepiscono la complementare AVS. Proprio in questa senso va la petizione firmata da 1'600 persone consegnata poche settimane fa dalla Gioventù Comunista affinché il Granconsiglio torni a discutere di questa opzione.

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