Denise Maranesi, candidata PS al Nazionale
Quando è scoppiata “la bomba” dei richiedenti l'asilo di Chiasso, per diverse settimane non ero presente nella cittadina, ma seguivo le notizie tramite i quotidiani ed internet.
I diversi episodi, che hanno fatto grande scalpore, hanno evidenziato due fattori: spesso e volentieri alcuni richiedenti l'asilo sono ubriachi e altri, non per forza in stato di ebbrezza, si sono macchiati di gravi episodi di violenza. Si è pensato così di scrivere una lettera a Simonetta Sommaruga, evidenziando i problemi che sono sorti in questi mesi e proponendole delle soluzioni, tra cui quella di trasferire il centro altrove.
Ritengo che eliminare il centro rifugiati, con lo scopo di eliminare e i problemi causati da pochi richiedenti l'asilo è ridicolo. Bisogna però trovare delle soluzioni affinché i richiedenti l'asilo seguano le regole imposte e si adoperino in maniera utile, senza girare ubriachi per Chiasso. Alcune regole vanno sicuramente cambiate, perché se queste sono state fissate ca. 20 anni fa, ora come ora la società è cambiata (sia nei loro paesi d'origine sia in Svizzera) ed è quindi corretto che quest'ultime vengano attualizzate. E perché no, alcune siano un pochino più restrittive.
Far si che i richiedenti l'asilo lavorino durante la giornata mi sembra una soluzione molto interessante, e mi sembra anche naturale che Chiasso da solo non può far lavorare tutti, ma qui sorge una nota dolente...Morbio si tira indietro. Lasciamo stare per un momento la collaborazione intercomunale e i favori fatti in precedenza e chiediamoci perché, oggi come oggi, sono tutti pronti a parlare, nel bene e nel male dei richiedenti l'asilo (e di “bla bla” se ne sentono fin troppi), ma quando si tratta di agire nessuno fa mai nulla e tutti si tirano indietro.
Foto Ti-Press Francesca Agosta