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BELLINZONALe misure del PPD sono realizzabili

07.07.10 - 09:39
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Le misure del PPD sono realizzabili

È di ieri da queste colonne il maligno e pungente commento dell’UDC, in merito al dibattito in corso sulla riforma del Consiglio federale. Il PPD Svizzero negli scorsi giorni ha presentato le proprie proposte per migliorare l’agire del Governo federale, che negli ultimi anni ha spesso chiaramente mancato di strategia ed efficacia. Le proposte del PPD, ancora tutta da discutere, prevedono un rafforzamento a breve termine della presidenza, con maggiori poteri organizzativi e decisionali e, a lunga scadenza, una ri­duzione a cinque del numero dei membri dell'esecutivo. Questo passo dovrà per forza essere accompagnato da un aumento del numero dei se­gretari di Stato (ogni dipartimen­to dovrebbe averne uno), che sostituirebbero i consiglieri federali nelle sedute delle com­missioni e in parlamento. Con questa nuova struttura del Governo, i Consiglieri federali non saranno più a capo dei di­partimenti e il Consiglio federale potrebbe quindi in prima li­nea, e senza impegni amministrativi di gestione dipartimentale, occuparsi della guida strategica e delle decisioni di Stato. I dipar­timenti verrebbero gestiti da segretari di Stato, subordinati all'esecu­tivo e confermati dal parlamen­to. Se all'in­terno del Partito questa serie di proposte troverà un consenso (ancora tutto da discutere!), il PPD si muoverà in questa direzione.
A detta dell’UDC ticinese, il PPD nazionale non terrebbe conto della volontà dei ticinesi e del PPD ticinese di portare a nove il numero di Consiglieri federali, per avere una costante rappresentanza di un ticinese. Innanzitutto la discussione sul numero di ministri non è centrale per la risoluzione del vero “handicap” del nostro Governo: per poter essere strategici e efficaci i Consiglieri federali devono essere sgravati dagli impegni amministrativi e gestionali interni ai dipartimenti. Spero che gli attenti lettori comprendano come le due tematiche sono tanto diverse quanto facilmente unibili da quanti vogliono screditare chi lavora e propone progetti di riforma, piuttosto che continuare a criticare e promettere. La proposta del PPD ticinese di un Consiglio federale a nove, sostenuta coralmente da tutte le forze politiche cantonali, esula dalle proposte dell’altro ieri, resta sul tavolo e sarà oggetto di discussione nell’ambito del progetto di rafforzamento del Consiglio federale che proprio il Governo presenterà in autunno.

Il PPD propone misure realizzabili, anche divergenti tra loro ma proprio per questo da discutere, per un Governo federale forte e in grado di rispondere ai propri impegni. All’UDC interessa mostrare nuovamente un Ticino disunito che si perde in diatribe di politichetta.

Tornando ai ticinesi in Governo federale, sia con cinque che con nove membri, se queste sono le discussioni politiche cantonali resteremo ancora per decenni a guardare….

Meglio piuttosto fare di tutto, senza sterili divisioni cantonali, per fare in modo che se anche il Consiglio federale dovesse essere di cinque membri, il Ticino abbia sempre un candidato vincente da proporre e da eleggere.

 

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