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Egregio signor Balestra, oggi è un giorno triste per il Ticino... di Donatello Poggi
BIASCA - "Egregio signor Balestra, oggi è un giorno triste per il Ticino, un giorno dove, ancora una volta di più, vince la mafia giudiziaria.
Le scrivo non come deputato al Gran Consiglio del Cantone Ticino ma come semplice cittadino che ha recepito il 'Non luogo a procedere' nei confronti dei vertici AET in merito al Rapporto KPMG, come una vigliaccata.
Lei, ancora una volta, si schiera dalla parte dei più forte in quanto "le audizioni dell’ex direttore, di altri collaboratori dell’azienda e di altre persone, così come l’acquisizione di ulteriore documentazione, hanno permesso di chiarire i sospetti sugli episodi segnalati escludendo l’esistenza di elementi di rilevanza penale a carico di Paolo Rossi e dei membri della precedente gestione di AET". Le dirò molto francamente che di Lei non mi fido per nulla ed in questo senso le ho già scritto in passato.
Lei, di recente, è stato smentito sul caso 'asfaltopoli' e sulla vicenda Zali dove, lo ammetta, ha rimediato una pessima figura in qualità di Procuratore Generale. In un altro Cantone, non nel nostro purtroppo, Lei avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni da tempo, ma il fatto che Lei è ancora lì la dice lunga sulla funzionalità e sulla credibilità della nostra giustizia. Forte con i deboli e debole con i forti.
Vedremo come andrà a finire tutta questa storia, sta di fatto che Lei per me, e non solo per me, non è più al suo posto da tempo.
Per ciò che riguarda 'la vittima' Paolo Rossi è semplicemente patetico. Ora tira in ballo la sua famiglia dimenticandosi però delle famiglie di quei collaboratori che, a suo tempo, ha licenziato senza troppi complimenti.
Mi ricordo anche che parecchi anni fa, con una telefonata, cercò di mettermi paura, ipotizzando la denuncia, per un mio articolo su Il Corriere del Ticino dove denunciavo la lottizzazione partitica in AET. Gli feci tre nomi e cognomi e il prode Paolo Rossi batté subito in ritirata.
Oggi è un giorno triste per il Ticino, un giorno dove, ancora una volta di più, vince la mafia giudiziaria".
Foto d'apertura: TI press
