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L’OSPITE«RASA è un pugno in pancia sferrato ai ticinesi»

19.09.17 - 10:41
Intervento di Marco Chiesa, consigliere nazionale UDC
Keystone
«RASA è un pugno in pancia sferrato ai ticinesi»
Intervento di Marco Chiesa, consigliere nazionale UDC

Stimato Vicepresidente, gentile Consigliera federale, care e cari colleghi,

per il Consiglio federale l’abrogazione dell’articolo 121a è inopportuna. Il Governo lo scrive a chiare lettere nel suo messaggio. Respinge dunque l’iniziativa e, visti i risultati della consultazione, rinuncia pure a sottoporre all’Assemblea federale un controprogetto diretto.

Con questo laconico trafiletto lo stesso Consiglio federale intende cancellare in fretta una triste pagina della nostra democrazia diretta. Una democrazia che le élites intellettuali di questo Paese credono di poter stiracchiare a piacimento in maniera arrogante e antisvizzera.

Riflettendo su RASA il pensiero corre automaticamente al mio Cantone dove l'iniziativa contro l'immigrazione di massa ha ottenuto un consenso estremante consistente, pari a circa il 70%. RASA è un pugno in pancia sferrato in particolare alle cittadine e ai cittadini ticinesi. Noi abbiamo votato, nuovamente e coerentemente, contro la libera circolazione delle persone. Di recente poi, ancora una volta in votazione popolare, abbiamo approvato l’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri” che prevede la priorità ai residenti sul mercato del lavoro. Noi vogliamo, e so di poterlo dire senza tema di essere smentito, l’applicazione uno a uno dei contingenti, dei tetti massimi e della preferenza indigena. I ticinesi ne sono convinti, anche perché vivono le pesanti ripercussioni della libera circolazione sulla propria pelle molto di più che altre zone del nostro Paese. Abbiamo l’impressione, anzi la certezza, che il Cantone si stia italianizzando e temiamo per il futuro delle prossime generazioni. A giusta ragione, penso io. E ciò che indigna è il fatto che questa iniziativa lanciata da ambienti che non fanno certo fatica ad arrivare alla fine del mese, dimostra il totale disprezzo per le preoccupazioni mostrate dal sud delle alpi.

Care colleghe e cari colleghi, la libera circolazione delle persone è anticostituzionale. Berna poi non si è preoccupata minimamente del volere popolare e ha colpevolmente continuato imperterrita a fare orecchie da mercante alla voce della nostra democrazia diretta. Oggi abbiamo almeno la possibilità di sollevarci qualche centimetro dal fondo respingendo questa pessima provocazione di RASA che non ha neppure il pregio di far sorridere, anzi irrita e sdegna la gente che non ha necessità di un tutore democratico ma di politici pronti e disposti ad applicare ciò che il Sovrano decide.

 

 

 

 

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