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OSPITESolidarietà per le Guardie di confine ticinesi

13.07.17 - 08:16
Marco Chiesa, Consigliere nazionale UDC
Keystone
Solidarietà per le Guardie di confine ticinesi
Marco Chiesa, Consigliere nazionale UDC

Quest’oggi i Giovani socialisti svizzeri sono impegnati in una marcia non autorizzata dalla stazione di Como alla frontiera ticinese per manifestare contro l’operato delle Guardie di confine ticinesi. A capeggiare quella che non esito a definire una vera e propria sceneggiata la Presidente Tamara Funiciello, recentemente assurta agli onori della cronaca del nostro Paese per aver posato seminuda in una campagna per i diritti delle donne. La scampagnata ha lo scopo di mettere in cattiva luce il lavoro svolto dalle Guardie, colpevoli, a suo dire, di bloccare l’accesso a migranti provenienti dalla vicina Italia senza verificare il loro diritto a presentare una domanda d’asilo. Insomma a Chiasso, secondo la bernese e il suo corteo, si commettono degli evidenti e inaccettabili abusi in materia di diritto all’asilo.

Si tratta queste di affermazioni perentorie che la valorosa Signora non ha esitato a confermare alla stampa che l’ha sollecitata per conoscere i motivi della cortese visita nel nostro bel Cantone. Peccato che la Presidente non abbia avuto tempo prima di questa fortunata occasione di ritagliarsi qualche minuto per conoscere di persona le nostre Guardie di Confine e di intrattenersi con i responsabili sul campo. Ma probabilmente è più facile screditare il lavoro e l’umanità di professionisti appositamente formati per assicurare il rispetto delle leggi svizzere, a lei evidentemente indigeste, che investire tempo e fatica per conoscere concretamente i temi su cui si desidera pontificare. D’altronde le golose luci della ribalta sono ben più intense se le accuse sono pepate e l’importante, per alcuni, è darsi un profilo.

Non vi sono dubbi che con la Presidente dei Giovani socialisti ci separi un fossato ideologico ma, al di là delle nostre convinzioni, ho conosciuto e conosco elettori e personalità di sinistra che apprezzo per il loro pragmatismo e il loro rispetto nei confronti delle istituzioni svizzere. Ma qui, con queste pantomime si vuole manifestamente andare oltre, superare il buonsenso e lasciare che le spesse lenti dell’indottrinamento offuschino i fatti. E allora c’è da preoccuparsi. Perché se accettiamo supinamente queste temerarie affermazioni allora siamo pure pronti a sdoganare deputati che incitano ripetutamente l'entrata, la partenza e il soggiorno illegale secondo la Legge federale sugli stranieri. E io non lo sono. Un sentito ringraziamento vada dunque a chi ogni giorno opera al confine in favore del nostro Paese e delle sue leggi.

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