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OSPITEUn sacco di false aspettative

18.05.17 - 14:04
Marco Bortolin, Consigliere Comunale di Lugano gruppo Lega
Un sacco di false aspettative
Marco Bortolin, Consigliere Comunale di Lugano gruppo Lega

Tasse, imposte, balzelli, aggravi, questi gli argomenti dell’agenda politica ticinese, tanto che la sanazione sia che i cittadini vengano ormai considerati la panacea all’obiettivo del pareggio di bilancio. La tassa sul sacco giunge in un momento particolare, negli ultimi tempi abbiamo dovuto digerire un consistente aumento della pressione fiscale, basti pensare alle nuove imposte sulla circolazione, agli aumenti delle stime immobiliari, senza dimenticare il tradizionale regalo di fine anno degli assicuratori malattia. Tutto questo in un momento storico oggettivamente difficile, dove le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese e dove sempre più spesso si confrontano con la problematica della disoccupazione, del lavoro interinale, e dei mancanti adeguamenti salariali, solo per citare alcuni esempi.

La nuova imposizione si chiama tassa sul sacco, un sistema elucubrato a livello cantonale volto a imporre a tutti i comuni l’introduzione di una tassa causale sullo smaltimento dei rifiuti.

Peccato che per questa imposizione non venga corrisposto nessun miglioramento del servizio. La legge federale sulla protezione dell’ambiente si pone l’obiettivo di migliorare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Guardando fuori dai confini ticinesi, è facile trovare esempi più virtuosi dell’applicazione di tale legge, in tal senso il Canton Ginevra ha preferito adottare una politica di persuasione piuttosto che di repressione. Il governo Ginevrino, rifiutando l’introduzione di una tassa sul sacco, ha preferito porsi degli obiettivi virtuosi con lo scopo di migliorare il tasso globale di riciclaggio portandolo, entro il 2018, dal 46% al 50%. Per raggiungere tale obiettivo il Cantone si è attivato nell’ampliare la possibilità di separare maggiormente i rifiuti, distribuendo gratuitamente oltre 100'000 contenitori per i rifiuti umidi, che potranno essere riciclati negli oltre 100 punti di raccolta sparpagliati sul territorio cantonale. Una semplice iniziativa che permetterà non solo di ridurre il volume dei rifiuti nel sacco, ma che permetterà la produzione di calore ed energia tramite il biogas. È bene sapere nel 2015 il tasso globale di riciclaggio del Canton Ticino era del già del 49.6%, in altre parole l’obiettivo del Canton Ginevra.

In Ticino invece si preferisce far pagare la fattura solo al cittadino generando un aumento dell’imposizione generale. Purtroppo i fautori della tassa sul sacco spesso omettono di chiarire che la nuova legge prevede l’introduzione del principio di un grado di copertura dei costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del 100%. Grazie a questo grimaldello molti comuni dovranno aumentare le tasse causali poiché la media cantonale è attualmente del 87%. Un aspetto deleterio poiché il diritto federale ammetterebbe un grado di copertura del 70%, ancora più deleterio sapere che non vale il principio contrario, ovvero non vi è un obbligo perentorio di abbassamento del grado di copertura per i comuni che oggi incassano più del 100%.

I fautori della discussa tassa sul sacco cercano di illudere i cittadini affermando che un eventuale aumento della tassa di base corrisponderà ad un adeguamento del moltiplicatore comunale, ma anche questa è un’informazione faziosa. La legge non prevede nessun automatismo, anche perché i moltiplicatori sono si mera competenza comunale e il governo non ha possibilità di fare ingerenze.

Il prossimo 21 maggio votiamo quindi no convinto alla nuova legge cantonale sulla tassa sul sacco, difendiamo le autonomie comunali, e diamo un chiaro segnale al Governo, basta tasse causali senza contropartita.

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