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L'OSPITEPer limitare il surriscaldamento climatico, sì alla legge sull’energia

28.04.17 - 20:00
Matteo Buzzi, Locarno
tipress
Per limitare il surriscaldamento climatico, sì alla legge sull’energia
Matteo Buzzi, Locarno

Se l'aumento delle emissioni di gas serra, anidride carbonica in primis, continuasse a livello globale al ritmo odierno, secondo il relativo scenario climatico della Confederazione entro il 2085 nelle Alpi Svizzere si osserverebbe il 70% di neve in meno, sotto i 1200 metri di quota sarebbe molto raro vederla, mentre a 3000 metri la diminuzione sarebbe di ben il 50%. A 1500 metri si prevede un dimezzamento dei giorni con neve nuova. Solo i comprensori sciistici sopra i 2500 metri avranno la sicurezza di un manto nevoso sufficientemente duraturo, quindi nessuna in Ticino. Questa sarebbe solo una delle conseguenze negative del mutamento climatico in caso di fallimento delle politiche di diminuzione delle emissioni. L’aumento dei fenomeni estremi (ad esempio precipitazioni forti più frequenti e intense, periodi canicolari più prolungati) aumenterebbe inevitabilmente i danni finanziari e le perdite umane. L’innalzamento dei mari e la modifica del regime delle piogge potrebbero inoltre essere all’origine di migrazioni senza eguali nella storia dell’umanità.

A questo scenario preoccupante in un pianeta mediamente di 3-4 gradi più caldo di quello odierno, è doveroso però contrapporre lo scenario alternativo che ci permetterebbe di limitare il surriscaldamento globale causato dall’uomo al di sotto dei due gradi, come concordato nell’accordo di Parigi sul clima. E i benefici sono evidenti: ad esempio la riduzione dell’innevamento nelle Alpi si limiterebbe al 30%.

La Svizzera, uno dei paesi con le emissioni pro capite di gas serra tra le più alte al mondo, deve e può dare il suo contributo. Per raggiungere l’obiettivo di Parigi le emissioni pro capite svizzere dovrebbero essere ridotte di almeno il 70% entro il 2050-2070.

La legge sull’energia, alla base della strategia energetica 2050 in votazione il 21 maggio, anche se si tratta di un risultato di compromesso relativamente poco ambizioso, offre comunque un’opportunità storica ai cittadini svizzeri. Combinata alla legge sul CO2 è infatti un passo fondamentale verso la protezione del clima e la relativa progressiva riduzione delle emissioni. Tramite l’efficienza energetica (in particolare il risanamento degli edifici e apparecchi più efficienti) e l’uso delle energie rinnovabili (idroelettrico, solare, eolico, geotermico) sarà possibile ridurre progressivamente l’uso dei combustibili fossili e quindi delle emissioni di gas serra, uscendo lentamente anche dal nucleare pericoloso. Un maggiore uso di energia rinnovabile indigena avrà il piacevole effetto collaterale di ridurre a medio lungo termine la nostra dipendenza energetica dall’estero.

Il 21 maggio voterò quindi un chiaro sì alla nuova legge sull’energia.

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