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L'OSPITEStrategia energetica 2050 il nuovo rinnovabile

15.04.17 - 08:32
Di Bruno Storni
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Strategia energetica 2050 il nuovo rinnovabile
Di Bruno Storni

La Strategia Energetica 2050 (SE2015) sulla quale voteremo il 21 maggio oltre a importanti misure nel campo dell’efficienza che dovrebbero portare ad una diminuzione del 42% dei consumi di energia pro capite entro il 2035 per rapporto al 2000 (nel 2015 eravamo già a meno 13%), prevede anche un incremento della produzione di energia elettrica con nuovo rinnovabile di 11’400 GWh, equivalente alla metà della produzione di energia nucleare svizzera.

Da quando a inizio millennio la Germania iniziò a sussidiare il nuovo rinnovabile attraverso una tassa sul consumo, lo sviluppo del rinnovabile ha vieppiù accelerato raggiungendo la cifra record di 135 GW di nuovo rinnovabile realizzato nel 2016 nel mondo. La quota parte prodotta da fotovoltaico, eolico, biomassa è cresciuta dal 10.3% (2015) al 11.3 % un aumento di circa 250'000 GWh (escluso idroelettrico). In Svizzera siamo attualmente attorno solo al 2 % con una crescita annua di 3-400 GWh ancora molto modesta.
Sono diversi i motivi che hanno portato a questa rivoluzione: moltissimi altri Paesi hanno infatti seguito l’esempio tedesco introducendo il sistema di finanziamento del rinnovabile a copertura dell’investimento (da noi definito RIC, purtroppo limitato con oltre 30mila impianti in lista d’attesa), ciò ha portato ad una veloce crescita globale degli impianti realizziti e conseguenti economie di scala nella produzione che hanno fortemente ridotto i costi. L’aumento dell’efficienza, della redditività e la progressione nell’innovazione tecnologica hanno ulteriormente spinto al rialzo la produzione di energia rinnovabile.

Attualmente i costi di produzione di nuovi impianti sono vicini a quelli dell’idroelettrico che sono tra 4 e 6 cts/kWh. Ad esempio in Danimarca nel 2016 un impianto eolico offshore da 400 MW è stato aggiudicato all’asta per 6 cts €/kWh Stesso prezzo anche per impianti fotovoltaici oltre i 750 kW in Germania.

Questa dimostrata concorrenzialità dei grandi impianti di energia rinnovabile anticipa un rapido sviluppo dei piccoli impianti durante i prossimi decenni.

Ritengo quindi che gli obiettivi fissati dal Consiglio federale con 11'400 GWh entro il 2035 per rapporto al 2000 sono certamente realizzabili: sia perché finora abbiamo fatto poco e rimane un grande potenziale disponibile, sia per gli sviluppi tecnologici e dei costi di cui potremo beneficiare nei prossimi anni.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, la SE2050 prevede un aumento da 1,5 a 2,3 cts/kWh del supplemento di rete a copertura dei costi (più 0.8 cts/kWh di cui il 25% sarà destinato all’idroelettrico esistente). Con 2.3 cts/kWh avremo comunque un importo modesto se comparato ai 7 cts/kWh della Germania. L’aumento inciderà per circa 40 Fr anno per economia domestica, senza considerare che la diminuzione dei consumi di elettricità previsti dalla SE2050 permetterà di compensare ampiamente questo aumento.
La SE2050 serve a sbloccare i freni dell’attuale politica energetica e realizzare il grande potenziale di energia rinnovabile che abbiamo in Svizzera : il fotovoltaico, l’energia da biomassa (che in Germania produce già più del doppio del nostro nucleare), l’energia geotermica e l’eolico. A questo si aggiunge il “bonus” dello sviluppo tecnologico che garantirà ulteriori guadagni in termini di minori consumi e maggiore efficienza.
Bruno Storni Copresidente comitato sostegno SE2050

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