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OSPITEAssemblee comunali: quali incognite?

30.03.17 - 19:00
Martino Colombo, studente in Diritto e candidato al Consiglio comunale di Bellinzona (Lista 4, nr. 6)
Assemblee comunali: quali incognite?
Martino Colombo, studente in Diritto e candidato al Consiglio comunale di Bellinzona (Lista 4, nr. 6)

La Legge organica comunale (LOC) regola all’articolo 4 l’organizzazione dei quartieri e delle frazioni di un Comune. La loro organizzazione è di competenza comunale ed è disciplinata dal regolamento comunale. Eccezion fatta per il diritto di ottenere risposta da parte del Municipio nei tempi previsti dal regolamento, gli organi di quartiere non hanno una funzione decisionale, ma solamente consultiva, ossia quella di esprimere un parere. Per ogni altro aspetto relativo al funzionamento e alla regolamentazione delle assemblee comunali è data ampia autonomia ai Comuni.

La LOC non contiene alcuna indicazione sulla modalità di elezione dei membri degli organi di quartiere: il maggior rischio in questo senso è quello di assistere ad una scelta “politica” da parte del Municipio, che andrebbe quindi a creare una sorta di doppione di sé stesso, escludendo dunque quelle fasce di popolazione che non hanno avuto la possibilità di esprimersi alle urne il 2 aprile (giovani adulti, stranieri residenti, anziani, e così via). Poco chiari sono infine i poteri e le funzioni che avranno le Commissioni di quartiere, la durata del mandato dei loro membri ed altri importanti aspetti.

La Sezione Nuova Bellinzona del PPD ha lanciato una petizione con la quale chiede che le Commissioni di quartiere siano nominate dalle Assemblee di quartiere e non dal Municipio. Per quanto questa proposta sia lodevole per quel che riguarda l'apparente apertura democratica, tale soluzione presenta alcuni problemi. I partiti politici saranno presenti nei nuovi Quartieri e le (sud)divisioni politiche non cambieranno certo dopo l’elezione, rischiando anzi di acuirsi. Il pericolo di una politicizzazione indiretta è dunque sempre presente, anche con l’elezione della Commissione da parte dell’Assemblea.

Se la proposta della Sezione PPD dovesse trovare appoggio politico in Consiglio comunale e in Municipio non si andrebbe inoltre a colmare il deficit democratico di cui soffrono le Assemblee e le Commissioni. Molte cittadine e molti cittadini della Nuova Bellinzona, per svariati motivi, non si sono candidati ufficialmente a questo appuntamento elettorale, ma dovranno assolutamente avere la possibilità di impegnarsi per il proprio quartiere e i suoi abitanti una volta che le Commissioni e le Assemblee saranno operative. Poiché queste ultime dovranno essere davvero rappresentative, si dovrà dunque vegliare affinché il regolamento che sarà adottato dal Municipio e dal Consiglio comunale permetta alla maggior parte possibile della popolazione di esprimere la propria opinione. Ciò sarà immaginabile solo se questi organi saranno aperti ai giovani adulti (16+) e agli stranieri con permesso C (residenti da più di 10 anni) che abitano nel Quartiere. Sarà inoltre importante dotare le Commissioni e le Assemblee di un piccolo budget per sviluppare e sostenere iniziative a favore della popolazione e si dovrà infine puntare non solo su un’efficiente comunicazione online, ma anche su una più classica comunicazione cartacea, in modo da favorire ad esempio la partecipazione delle persone più anziane.

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