Cerca e trova immobili

OSPITE«Le agenzie private di collocamento non sono un male»

28.03.17 - 19:18
Valerio Pasqualini
TiPress
«Le agenzie private di collocamento non sono un male»
Valerio Pasqualini

Nelle ultime settimane le agenzie di collocamento sono state spesso citate marginalmente o direttamente in alcuni articoli apparsi.

Ritengo che a questo punto sia necessario far luce su alcuni aspetti fondamentali che spesso si ignorano o vengono omessi. Fondamentale è chiarire sin da subito, che quanto scrivo riguarda l’agenzia della quale sono Direttore, la PROTEMPORE, e non parlo per l’intera categoria.

In qualità di agenzia seria, non chiediamo alcun contributo ai candidati per iscriverli nel nostro database e non chiediamo alcun contributo nel momento in cui un cliente ci fa presente che il profilo che abbiamo selezionato per lui, è idoneo e dunque, il collaboratore inizierà il suo impiego sotto contratto con l’agenzia.

Nel caso in cui la necessità del cliente sia di natura temporanea (tempo determinato o indicativamente stabilito) è nostra prassi non proporre tale impiego a candidati con impieghi fissi o con probabilità di trovare impieghi più duraturi.

Sono fiero di essere il direttore della PROTEMPORE, in quanto riusciamo a dare delle opportunità a persone disoccupate di farsi conoscere ed apprezzare presso le aziende ticinesi. Molti dei nostri candidati più volenterosi, hanno trovato impiego grazie al nostro contributo; ma è solo grazie alla loro determinazione ed al loro impegno costante che un’opportunità inizialmente temporanea, si è trasformata in un impiego fisso.

È altresì fondamentale comprendere che le agenzie di collocamento sono vincolate da un Contratto Collettivo di Lavoro per il personale a prestito che ne vincola salari, obblighi e doveri.

Invito chiunque a diffidare dalle agenzie che chiedono un contributo finanziario di partecipazione alle spese d’iscrizione o che attribuiscono costi amministrativi sulle buste paga, senza un reale motivo specificato.

Bisogna smettere di pensare che le agenzie di collocamento siano un male, perché rappresentiamo l’opportunità di farsi scoprire.

Volendo calmare le acque anche sul tema del frontalierato è necessario dire che in un'agenzia, il salario minimo è il medesimo sia per Svizzeri che per i lavoratori provenienti dal resto d'Europa e personalmente, ponendo sempre la domanda del salario desiderato, al cliente viene riportato quanto il collaboratore desidera. Deve essere chiaro però, che il livello salariale è regolato dalla legge.

Proporre una legge che dia il vincolo alle imprese di doversi appoggiare agli URC prima che alle agenzie private, è sinonimo di poca conoscenza delle necessità delle imprese e della reale condizione del mercato del lavoro.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE