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OSPITETaglio ai sussidi per gli abbonamenti per apprendisti: un Arcobaleno d’incoerenza

27.02.17 - 11:10
Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA)
TiPress
Taglio ai sussidi per gli abbonamenti per apprendisti: un Arcobaleno d’incoerenza
Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA)

Ancora una volta, la coerenza sembra non essere di casa presso le istituzioni di questo Cantone: dopo aver recentemente messo in campo fior fiore di misure per contrastare l’eccessivo inquinamento dell’aria, apprendiamo ora che il Fondo cantonale per la formazione professionale ha deciso di ridurre il finanziamento degli abbonamenti Arcobaleno per apprendisti dal 50% al 40%.

Al di là della palese assenza di una visione ambientale a lungo termine (il Governo è pronto a disporre numerose – e necessarie – misure “palliative” quando la situazione si rende insostenibile, ma non a finanziare soluzioni – come le sovvenzioni per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico – che possano davvero rendere maggiormente sostenibile la mobilità in Ticino), notiamo oggi come in seno alle istituzioni cantonali prevalga la più totale indifferenza nei confronti della situazione sociale ed economica dei giovani ticinesi.

Ad essere colpiti da questa pesante riduzione dei contributi per l’acquisto dei titoli di trasporto (indispensabili per recarsi a scuola e/o sul posto di lavoro) saranno infatti degli apprendisti già oggi in difficoltà a causa di un mercato del lavoro in costante degrado e di un livello di remunerazioni nettamente inferiore rispetto a quello dei propri colleghi adulti.

Secondo il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) la direzione da prendere è proprio quella opposta a quella indicata dalle autorità. Solo la gratuità totale dei mezzi pubblici per le persone in formazione (che il SISA promuove da ormai parecchi anni) garantirebbe infatti una vera libertà di movimento ai giovani ticinesi, educandoli inoltre all’utilizzo del trasporto pubblico e fornendo loro una sorta di “salario indiretto” che possa alleviare le disparità sociali, a tratti anche gravi, che si nascondono tra di essi. Ci auguriamo quindi che venga riconsiderato il taglio ai sussidi di cui sopra e che la classe politica ticinese promuova (finalmente) una strategia per la mobilità giovanile socialmente ed ecologicamente più sostenibile di quella attuale.

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