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OSPITEAIM e il falò delle mezze verità

27.02.17 - 11:00
Andrea Stephani, CC i Verdi Mendrisio, membro del comitato referendario
AIM e il falò delle mezze verità
Andrea Stephani, CC i Verdi Mendrisio, membro del comitato referendario

Il prossimo 5 marzo i cittadini di Mendrisio saranno chiamati ad esprimersi sulla trasformazione di AIM in società anonima. Questo cambiamento di forma giuridica è difeso a spada tratta da un Municipio che, nel suo ultimo comunicato stampa, si è dimostrato molto impreciso (per non dire reticente) su diversi punti in discussione. Primo fra tutti, il motivo che ha spinto Esecutivo e Legislativo ad accettare questo salto nel buio.

La vera ragione dell'approvazione di questo messaggio municipale lacunoso, che, negli ultimi mesi, ha subito un'accelerazione sospetta ma un unico importante ritocco (30 milioni di rivalutazione al posto di 10) mira soprattutto a limitare l'aumento del moltiplicatore comunale d'imposta sul corto termine. Attenzione: a contenere di qualche punto percentuale, non a mantenere immutato. Poiché il moltiplicatore, come si legge anche nel messaggio sul Preventivo 2017 che già considera la trasformazione di AIM in SA, è destinato comunque a salire e non dipende certo dalla forma giuridica dell'azienda, bensì dal calo dei contribuenti, dalla partenza di Armani e dal mancato versamento dei contributi di pubblica utilità da parte della Casinò Admiral SA. E soprattutto dalla sciagurata Riforma III delle imprese che per le casse dei Comuni avrà degli effetti nefasti. A dirlo non è (solo) il comitato referendario, ma anche il gruppo PLR che in seduta di CC ha ammesso di votare a favore della trasformazione "tappandosi il naso" ma ribadendo la propria insoddisfazione per quanto riguarda la strategia (ad oggi pressoché inesistente) della futura SA. Insomma, la trasformazione è un palliativo poco lungimirante per mantenere artificiosamente basso il moltiplicatore e che rischia solo di incrinare il futuro di un'azienda che oggi funziona.

Per colmare il citato vuoto strategico, nelle ultime settimane si è deciso di puntare (almeno a parole) sul fotovoltaico e sulle energie rinnovabili. Una scelta interessante e sicuramente degna di essere sostenuta se non fosse, in questo contesto, solo uno specchietto per le allodole. Sfido chiunque a trovare il nesso tra trasformazione in società anonima sottoposta alle leggi del libero mercato e alla ricerca della massimizzazione dei profitti e promozione delle energie rinnovabili e incentivazione di comportamenti virtuosi in ambito energetico.

E ancora: citazioni a sproposito di enti che non sono SA ma associazioni (come il SACD), una sbandierata e fumosa politica di sponsoring finanziata con gli utili dell'azienda e una posizione ambigua nei confronti del personale che favorisce il diffondersi di voci incontrollate concernenti un possibile ridimensionamento dei dipendenti in organico in caso di vittoria del no alla trasformazione. E l'elenco potrebbe continuare a lungo... Il 5 marzo non facciamoci ingannare da questo pubblico falò delle mezze verità e votiamo no alla privatizzazione di AIM.

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