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L'OSPITEFinanze pubbliche e chi ci crede?

06.02.17 - 11:00
Bruno Storni, Municipale e Gran Consigliere
Ti-Press
Finanze pubbliche e chi ci crede?
Bruno Storni, Municipale e Gran Consigliere

L’ultima promessa in zona cesarini dei direttori cantonali delle finanze è quella che non aumenteranno le imposte al ceto medio, si parla di 1000 Fr per nucleo familiare per anno, per compensare le importanti perdite sulle persone giuridiche che la Riforma III della tassazione delle imprese causerà.

Non dicono però dove andranno a prendere i soldi che confermano perdere per gli sconti sulle tasse alle imprese a Cantoni e soprattutto Comuni (che non ricevono nulla in compenso dalla Confederazione e che ora chiedono aiuti ai Cantoni).

Ma a prescindere dai contenuti la sparata dell’ultimo minuto dei finanzieri cantonali dimostra ancora una volta che la finanza non è scienza esatta, finanza pubblica ancor meno.

Non bastasse la fregatura del Riforma 2 che aveva fatto perdere miliardi quando il Consiglio Federale aveva parlato di alcune centinaia di milioni, fatto comprovato dal Tribunale Federale, ma anche il caso più recente dell’amnistia fiscale ticinese che secondo la crème politico economica cantonticinese avrebbe dovuto essere l’unica forma di amnistia possibile grazie allo sconto del 70% sulle imposte non pagate, prevedendo di per far riemergere la bellezza di un miliardo che avrebbe rialimentato l’economia ticinese e fruttato ben 20 milioni di imposte suppletorie.

Abbiamo visto che una volta bocciata in tribunale l’amnistia dello sconto del 70%, quella federale senza sconto ha fatto riemergere oltre 4 miliardi e procurato solo al Cantone 200 milioni di imposte supplettive.

Oggi credere ai medesimi che ci avrebbero fatto perdere 130 milioni (solo al Cantone) con l’amnistia regalo, che la Riforma III dell’imposizione delle imprese non andrà a scapito delle persone fisiche in particolare del ceto medio è abbastanza da masochisti tanto più che in fondo dietro la Riforma III sono sempre le medesime cerchie politico economiche che hanno fatto fallire Swissair e quasi UBS (salvate dalla Confederazione) e che ora già chiedono aiuti statali per il nucleare e l’idroelettrico per salvare AXPO ALPIQ ecc.

Per concludere il triste quadretto abbiamo anche i Municipi (p.e. Locarno Lugano,..) che da una parte sostengano la Riforma III e dall'altra tramite l'ACT chiedono l'elemonisina al Cantone per compensare le perdite che sostemgono, a conferma di quanto detto sopra sulla crème politico economica nostrana.

Semplicemente per precauzione e autodifesa votiamo No per far in modo che a Berna rivedano il problema e presentino una riforma più equilibrata.

 

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