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L'OSPITEOspedale universitario cantonale: agire per creare un polo d’eccellenza

29.01.17 - 14:25
Simone Boraschi Segretario dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi e consigliere comunale PLR Caslano
Ospedale universitario cantonale: agire per creare un polo d’eccellenza
Simone Boraschi Segretario dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi e consigliere comunale PLR Caslano

C’è chi sostiene, inevitabilmente, che la realizzazione di un ospedale cantonale universitario rappresenti un obiettivo eccessivamente ambizioso per un piccolo cantone con risorse limitate come il nostro. Secondo chi appoggia questa posizione, dunque, il Ticino dovrebbe accontentarsi di continuare a fornire le fondamentali cure di prossimità a livello capillare sul territorio come avviene già oggi, senza però aspirare a diventare un polo d’eccellenza, anzi, delegando oltre Gottardo quelle competenze mediche altamente specializzate che al giorno d’oggi stanno diventando sempre più preziose.

Una simile visione, seppure possa apparire prudente e ragionevole, non consentirebbe di cogliere le opportunità che si stanno sviluppando proprio ora, con la costituzione della facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana e l’inizio dell’offerta del master in medicina. L’evoluzione dell’offerta universitaria, al contrario, può costituire un ottimo stimolo per dare inizio ad una proficua discussione sulla pianificazione ospedaliera.

Senza dubbio, la creazione di centri di competenza di alta qualità avrebbe rilevanti impatti positivi per quanto riguarda la qualità delle cure offerte ai pazienti, nonché la formazione (non c’è bisogno di ricordare che la Svizzera soffre da lungo tempo per la carenza di medici). Non solo, gli effetti positivi sarebbero evidenti anche in termini di indotto socio-economico.

Inutile negare che il progetto presenti alcune, ben prevedibili, difficoltà. In primo luogo, questa struttura ospedaliera unica dovrebbe avere almeno 300-350 letti, in modo tale da poter operare in maniera efficiente. Si tratta dunque di un investimento notevole, nell’ordine di grandezza di varie centinaia di milioni. Per far fronte a questo ingente impegno, sarà dunque necessario ripensare la politica degli investimenti ospedalieri attualmente previsti, badando tuttavia di non pregiudicare in alcun modo la qualità e la capillarità dell’offerta delle cure di base su tutto il territorio cantonale.
Un simile ri-orentamento delle risorse su questo nuovo progetto permetterà la realizzazione di un vero e proprio polo d’eccellenza, che consentirà al Ticino di diventare un protagonista di spicco nella politica sanitaria nazionale, sia in termini di qualità delle cure specialistiche offerte, sia dal punto di vista della ricerca scientifica. Non va però dimenticato un continuo problema del nostro sistema sanitario che dovrà essere risolto parallelamente al ri-orientamento delle risorse: la formazione. Ancora troppe poche persone decidono di formarsi nel ramo sanitario, malgrado la domanda di personale sia elevata. Occorre quindi rivedere il nostro sistema di formazione e rendere maggiormente attrattiva le professioni di questo settore e limitare nel possibile gli "out-put" (lo stress, il rischio burn- out e il carico di lavoro). Per un polo sanitario di eccellenza c'è bisogno anche di questo.

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