Cerca e trova immobili

L'OSPITEQuello spirito di sufficienza pernicioso

23.11.16 - 12:00
Cleto Ferrari, Gran Consigliere Indipendente
Tipress
Quello spirito di sufficienza pernicioso
Cleto Ferrari, Gran Consigliere Indipendente

La proposta di regolamento sulla tassa sul sacco approvata questi giorni dal Gran Consiglio rasenta la sufficienza. In un periodo di difficoltà economiche in cui una fetta della popolazione va fuori confine a fare festa e acquisti, il turismo ti gira le spalle e i negozi si chiudono nei centri della Città-Ticino, qualcosa non quadra. La vita nel nostro paese è troppo cara. Nei dibattiti gran consigliari non ho sentito interventi con la volontà o principio di voler fare diminuire le tasse ai cittadini, a voler mettere in piedi sistemi e meccanismi volti a contenere il costo della vita nel nostro cantone. O almeno a provarci.

No, ho visto solo proposte che vogliono chiudere dossier con sufficienza.
Oggi questo atteggiamento va cambiato. Non possiamo adeguarci allo spirito di una macchina statale senza motivazione e senza mettere l’accento su ciò che la politica vuole o meno. Fissare delle priorità. Sgravare i cittadini di oneri e di costi, questo principio, se apriamo gli occhi, dovrebbe essere il mantra politico di questa e delle prossime legislature. Questo principio andrebbe messo chiaramente quale prioritario agli esecutivi, al parlamento, ai funzionari e al parapubblico, insomma ad una grossa fetta del Ticino.
Da un atteggiamento di insofferenza a quanto avviene sulle spalle della gente deriva la regolamentazione della tassa sul sacco che ha portato alla raccolta di firme per un referendum.
In un paese che ha un livello di riciclaggio nella media nazionale e dove la maggioranza dei comuni e abitanti non ha ancora adottato una regolamentazione, si poteva fare un prezzo del sacco più basso. Questo prezzo più basso sarebbe stato anche uno stimolo, un’indicazione nel tempo per l’ACR (azienda cantonale dei rifiuti) nel contenere i costi di smaltimento dei RSU (rifiuti solidi urbani) oggi di 170 fr. la tonnellata.
Ma la proposta adottata pecca in maniera molto più grossolana in alcuni altri aspetti di dettaglio che mettono a nudo la vera volontà che sta a monte della soluzione adottata all’annosa problematica. Non si vuole assolutamente contenere i costi ai cittadini anzi.
Se la giurisprudenza ammette una copertura dei costi di smaltimento tramite imposte, e ciò avviene un po’ in tutti i comuni e cantoni svizzeri, la proposta portata a maturità l’altro giorno persegue una copertura al 100% tramite tasse causali. Per cui il cittadino continuerà a pagare le stesse imposte e in più pagherà il sacco e la tassa base interamente in quanto non saranno più in parte coperte dalle imposte comunali come fatto sino ad oggi. Non è il momento economico giusto per un aumento delle spese alle economie domestiche. Tra mobilità, sanità e ora il sacco, le famiglie nel 2017 arrischiamo di trovarsi una bolletta oltre ai 2500 fr. in più di spesa!
Anche il lodevole tentativo di centralizzare il sacco è veramente preso alla leggera.
Si definisce un prezzo unico cantonale del sacco ma poi se si volesse veramente anche un unico sacco, come logica conseguenza, non lo si enuncia nella legge solo come possibilità. Se si fosse voluto fare una vera proposta volta a centralizzare il sacco, un sacco unico per tutto il Ticino, allora ci si sarebbe dovuti confrontare con l’ACR, la quale sicuramente vanta esperienza e una veduta d’assieme cantonale unica, in grado di vedere se sia possibile procedere ad una ridefinizione dei compiti tra comuni e cantone (ACR) nell’interesse di rendere il tutto più efficiente e più a buon mercato. No all’ACR si dice semplicemente guarda e prova a vedere se riesci a mettere su un “kiosco” per vendere un sacco unico. Molto motivante! Per cui al momento il tutto resta un’opzione.
Deprecabile è anche il fatto che nonostante si sia segnalato chiaramente e sia evidente a tutti che dopo un’asfaltopoli ci sono le condizioni, le premesse ideali per creare una raccoltopoli, anche questa sulle spalle dei cittadini, non si è voluto intraprendere nessuna
contromisura volta a vigilare sui prezzi praticati dalle ditte di raccolta e smaltimento; Sul gnam gnam.
Tutti sappiamo che risolvere problemi non è facile. Risolverli in fretta tanto per poi dire di averli risolti, fa l’interesse di nessuno in questo difficile contesto economico.

Allora ben venga un referendum che almeno si potrà parlare anche del paese reale.



Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE