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L'OSPITEPerché ho votato SI all’uscita pianificata dal nucleare.

23.11.16 - 06:00
Nicolas Brianza, Bellinzona. Ing.Informatico e membro del comitato cantonale dei Verdi-Liberali
Perché ho votato SI all’uscita pianificata dal nucleare.
Nicolas Brianza, Bellinzona. Ing.Informatico e membro del comitato cantonale dei Verdi-Liberali

Ho spedito la busta di voto mettendo un SI convinto all’uscita pianificata dal nucleare. Per chi non avesse ancora fatto la sua scelta e ha ancora dei dubbi, ecco i miei 5 motivi per cui ho scritto SI sulla scheda di voto. Spero sinceramente che questi spunti vi offrano dei momenti di riflessione per la vostra scelta del 27 novembre.

Le centrali nucleari Svizzere sono obsolete, costruite con tecnologie e materiali degli anni ’60 (pochi anni prima della mia nascita). Inoltre ho appena letto sui media che la centrale di Beznau 1 (che ha 47 anni), ferma da più di un anno, potrebbe presto riaprire malgrado il reattore nucleare abbia 925 fessure che in caso d’incidente potrebbero cedere completamente e rilasciare materiale radioattivo contaminando l’ambiente circostante. Sempre oggi leggo inoltre che il nuovo sarcofago di Chernobyl è in procinto di essere posato sopra il vecchio sarcofago che avendo poco meno di 30 anni non riesce più a contenere le radiazioni del reattore per via del decadimento dei materiali. Si vede che l’incidente nucleare accaduto in Ucraina nel ‘86 ha reso la popolazione un po’ più prudente.

L’energia nucleare è la più cara in assoluto. Un passaggio alle rinnovabili invece potrà dare un impulso e stimolare l’economia ticinese e svizzera creando migliaia di nuovi posti di lavoro. Invece di investire centinaia di milioni per accanirsi su un “morto che cammina”, questi soldi andrebbero meglio spesi per sviluppare il mercato delle energie rinnovabili e per la ricerca tecnologica. L’idroelettrico, il nostro asse portante nella produzione elettrica, sarà inoltre maggiormente agevolato anche grazie ai nuovi investimenti che si libereranno dal fallimentare nucleare.

Sostituire l’energia nucleare con le rinnovabili è possibile e realistico. La prova? Basta guardare cosa stanno facendo i paesi che ci circondano come Austria, Germania e quelli scandinavi. Chi dice che non è possibile fare una transazione entro il 2029 mente o non è informato. Infatti la metà del fabbisogno energetico è praticamente già pronto grazie ai 40'000 progetti di impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici depositati a Berna ma che l’Amministrazione Federale, con la collaborazione di alcuni politici compiacenti alle lobby nucleari, ritardano il più possibile. Per l’altra metà del fabbisogno ci saranno 13 anni di tempo per sviluppare nuovi progetti (a titolo di esempio la Germania ha impiegato molto meno per sviluppare il rinnovabile sufficiente a coprire al 100% il nostro fabbisogno elettrico!). E se proprio necessario, nel periodo di transizione potremo importare elettricità pulita dall’ Europa grazie alle aziende Svizzere attive all’ estero in questo settore. Oppure grazie alla liberalizzazione del mercato energetico europeo del 2018, potremo semplicemente decidere quale tipo di energia comprare.

Sono convinto che la Strategia Energetica 2050 debba essere rafforzata perché al momento attuale è incompleta. Il Parlamento ha infatti deciso di concedere ai gestori il permesso di tenere le centrali nucleari operative per un periodo di tempo “ILLIMITATO”! L’unica condizione richiesta è quella di garantire che le disposizioni di sicurezza emanate dall’Amministrazione Federale siano eseguite. Questo purtroppo non significa che la sicurezza è garantita, anzi, a mio avviso serve prevalentemente ai politici, funzionari e gestori delle centrali a “pararsi il culo” dal punto di vista giuridico in caso di incidente. Dare una concessione a tempo illimitato è irresponsabile considerato che abbiamo le centrali più vecchie del mondo e che nessun’altra nazione (nemmeno gli USA, la Russia, la Francia o altre nazioni nucleari) ha mai avuto a che fare con centrali nucleari così vecchie. È veramente irresponsabile e vergognoso, perché in altre parole, il Parlamento ha dato il via libera a mantenere le centrali nucleari operative fintanto che non succede un serio incidente.

L’unico modo per raggiungere la totale indipendenza e autonomia nell’approvvigionamento elettrico è quello di uscire dal nucleare e puntare sulle energie rinnovabili usando le risorse presenti sul nostro territorio e quindi: l’idroelettrico (acqua), il fotovoltaico (sole),l’ eolico (vento), il geotermico (calore dal sottosuolo) e le biomasse (legname e rifiuti biodegradabili). Invece con il nucleare dipendiamo completamente da nazioni come gli USA, la Russia o altre nazioni chel dispongono di miniere di uranio e che non sempre sono paladini della democrazia o dei diritti umani. Miniere di uranio non ne abbiamo, depositi di gas nemmeno e scordiamoci i giacimenti di petrolio e nemmeno dovremmo usarli. Una transazione controllata, anche attraverso una temporanea importazione di energia elettrica dall’ estero, è un passaggio obbligato per il raggiungimento della completa indipendenza nel rifornimento di energia elettrica.

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