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L'OSPITEContribuisci al cambiamento del nostro paese: vota sì

22.11.16 - 11:00
Contribuisci al cambiamento del nostro paese: vota sì

Il prossimo 27 novembre saremo chiamati ad esprimerci sull’uscita pianificata dal nucleare.

Gli argomenti dei contrari non sono così solidi come vogliono farci credere. Qui di seguito una piccola conversazione tra un iniziativista e un contrario

Contrario (C): Con la pianificazione proposta staremo al buio e senza acqua calda, gli iniziativisi vogliono farci tornare all’era della pietra!

Iniziativista (I): Attualmente già il 50% del parco nucleare svizzero è chiuso (per vari lavori di manutenzione). La Svizzera nell’ultimo anno non è stata colpita da blackout improvvisi e ripetuti. Nel 2017 solamente un terzo dell’attuale parco nucleare verrebbe chiuso accettando l’iniziativa.

C: Spegnendo le centrali saremo obbligati a importare corrente dall’estero di provenienza delle centrali a carbone tedesche e dal nucleare francese.

I: La Svizzera vende corrente idroelettrica nelle ore di punta per poi comperare del nucleare estero meno costoso, basterebbe smettere di vendere questo surplus in cambio di energia nucleare e dirigersi verso investimenti più sostenibili.

C: Spegnendo le centrali la Svizzera sarà energeticamente dipendente dagli altri paesi!

I:Non raccontiamo sciocchezze…noi siamo già dipendenti dall’estero! Da dove credi che provenga l’uranio che fa funzionare le nostre centrali? Dal Kazakistan, dalla Russia, dall’Australia, dalla Nigeria, dalla Namibia e dall’Uzbekistan! Accettando l’iniziativa avremo la possibilità di realizzare tantissimi piccoli progetti.

C: Questa cosa puzza di sovvenzioni e costi statali importantissimi! Chi se li prenderebbe a carico? E in ogni caso la corrente costerebbe di più.

I: Cosa ti fa credere che il nucleare non costi nulla al nostro paese? Oggi vengono spesi circa 180 milioni di franchi all’anno per importare il combustibile nucleare di cui abbiamo bisogno! Sole e vento da quanto mi risulta sono gratuiti…

Per quanto concerne il prezzo della corrente probabilmente non conosci il caso del Canton Ginevra. Il cantone si è impegnato a uscire dal nucleare entro la fine del 2017 aumentando la parte di produzione rinnovabile e puntando alla diminuzione dei consumi e degli sprechi dove possibile.

Risultato? Le proiezioni per il 2017 mostrano una diminuzione del prezzo dell’elettricità del 3%.

C: OK mi hai convinto, pensandoci razionalmente non c’è nessuna ragione oggettiva né dal punto di vista economico, sociale, ambientale o della sicurezza per cui valga la pena di restare ancorati a una tecnologia del passato!

Contribuisci al cambiamento del nostro paese: vota anche tu sì all’iniziativa per l’uscita pianificata dal nucleare!

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