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L'OSPITEMeno sprechi per meno tagli dolorosi!

18.10.16 - 08:56
Roberto Martinotti, Presidente VPOD Ticino
Tipress
Meno sprechi per meno tagli dolorosi!
Roberto Martinotti, Presidente VPOD Ticino

Mi capita sempre più spesso di ritrovarmi in piazza intento nella raccolta di firme per referendum, che cercano in tutti i modi di difendere i salariati da tagli sempre più dolorosi. Mi capita di ascoltare le scuse che il cittadino utilizza per non fermarsi a firmare e, rapido, se ne va per la sua strada. Il cittadino lavoratore, salariato, tartassato da innumerevoli balzelli di tasse e imposte che da troppo tempo ormai minano la sua capacità d’acquisto, non si rende conto del danno che infligge a sé stesso non firmando le proposte di referendum proposti alla sua attenzione.
Firme che poi non vogliono ancora dire cambiamento o modifica, ma legittimano solo i promotori a richiedere al popolo di poter decidere, con lo strumento democratico della votazione, in merito a temi che mettono i salariati sempre più in difficoltà. Se penso ai tre referendum proposti in questi giorni dalle bancarelle nelle piazze delle maggiori città del Ticino, credo che non ci si può voltare dall’altra parte, e ignari, andarsene per la propria strada.
Il Parlamento ha accettato di chiedere nuovi e dolorosi tagli per una quindicina di milioni di franchi nel settore sanitario (aiuto domiciliare), nel settore sociale (sussidi cassa malati, ecc.) e, addirittura nel settore della giustizia (riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi, portandoli dagli attuali quattro a soli tre). Ancora una volta a dover assumersi il peso della crisi finanziaria dello Stato saranno nuovamente i cittadini meno favoriti.
Il potere politico non riesce più ad intravvedere come il cittadino fatica ad arrivare alla fine del mese. Pensiamo poi se questi ultimi sono persone anziane, persone al beneficio di prestazioni sociali, abituate a sopravvivere con lo spauracchio della quarta settimana, dove i soldi da troppo tempo mancano e creano via via sempre di più dipendenza dalle Istituzioni sociali.

Non si possono più alzare le asticelle per poter percepire i sussidi per il pagamento della Cassa Malati, non si possono più chiedere sforzi finanziari a chi beneficia di prestazioni da parte dei servizi di aiuto a domicilio. Non si può ingolfare la giustizia togliendo un giudice convinti che questo taglio non diminuisca la fluidità nel trattare i casi sottoposti al giudizio dei giudici dei provvedimenti coercitivi.

Se proprio si vogliono trovare strategie puntuali per diminuire il disavanzo cantonale, smettiamo di costruire strade faraoniche che non fanno altro che aumentare il traffico: l’on. Zali ha detto che la circonvallazione Agno-Bioggio è sovradimensionata per la bellezza di 20 milioni di franchi! Basta colpire il lavoratore e il cittadino che cerca nel servizio pubblico un aiuto ai suoi problemi quotidiani!

Con i mezzi democratici in nostro possesso dobbiamo resistere all’attuale deriva antisociale del Cantone che in ogni modo cerca di indebolire il potere d’acquisto dei lavoratori. La ricchezza cresce sia in Ticino sia in Svizzera ma il lavoro precario e sottopagato, vittima di dumping aumenta, mettendo in ginocchio le famiglie. Dobbiamo opporci al nuovo tentativo di diminuire la capacità di far fronte al pagamento regolare delle fatture per la nostra salute, dobbiamo opporci a chi vorrebbe lucrare sugli anziani in modo tale di non permettere loro di rimanere al proprio domicilio aiutati e coadiuvati dall’intervento di aiuto domiciliari. Aumentandone la richiesta di contribuiti per questi servizi di prossimità si favorisce il ricovero in Istituzioni che già ora fanno fatica a gestire la richiesta di presa a carico.

In conclusione voglio ricordare a tutti i cittadini di firmare e di far firmare i tre referendum e di non ignorare la richiesta di partecipazione democratica che viene proposta in questi giorni, la democrazia vive e si ancora sempre di più in noi solo praticandola, attraverso gli strumenti in nostro possesso, tra cui il referendum.

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