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OSPITEParc Adula: Premio o punizione?

29.09.16 - 20:00
Christian Broggi, Stefano Bruni, Marzia Locatelli – Belviso, Paolo Pagani. Sostenitori del Parc Adula, Comune di Blenio
Parc Adula: Premio o punizione?
Christian Broggi, Stefano Bruni, Marzia Locatelli – Belviso, Paolo Pagani. Sostenitori del Parc Adula, Comune di Blenio

Il ParcAdula è sulla bocca di tutti: tema sentito e che divide certo, ma anche poco conosciuto e capito. Alcuni suoi contenuti meritano pertanto un breve approfondimento. Inizialmente è opportuno aprire la mappa ed esaminare il perimetro, e soprattutto la delimitazione dei confini tra zona periferica e centrale. In quest’ultima il bosco non ha una funzione protettiva o di produzione e non sarebbe in ogni caso gestito per mezzo d’interventi selvicolturali, che ci sia il parco o meno. Tuttavia, in caso di accettazione, i proprietari boschivi (i nostri Patriziati) beneficeranno di un indennizzo per il mancato utilizzo. I boschi attualmente pascolati potranno continuare a svolgere la funzione mista, seppur senza aver diritto a compensi finanziari. Questi indennizzi saranno vincolati alla gestione del territorio e serviranno quindi a promuovere nella zona periferica gli interessanti ma onerosi interventi a favore del bosco, e a beneficio quindi della nostra economia forestale. Sempre nella zona nucleo, gli alpeggi e i pascoli già esistenti potranno continuare ad essere caricati e sfruttati. I proprietari alpestri che volessero liberamente rinunciare alla gestione di alcune superfici, avrebbero diritto a indennizzi sia per la riduzione della superficie che per l’eventuale conseguente riduzione del carico. Quest’ultimo compenso sarebbe riconosciuto pure ai gestori. È poi bene sapere che la zona periferica di un Parco nazionale di nuova generazione (come appunto il ParcAdula) equivarrebbe per concezione e contesto giuridico ad un Parco Naturale Regionale (entrambi appartenenti alla categoria internazionale IUCN 6). In Svizzera ce ne sono ben 14! Cito il ParcEla, Naturpark Beverin, Naturpark Tahl, Parc Gruyère, Parc Jura Vaudois, Biosfera Val Müstair, UNESCO Entlebuch, … Ebbene, in questi parchi non vi è nessun ulteriore vincolo o divieto di tipo pianificatorio o edilizio rispetto all’ordinamento giuridico già precedentemente e normalmente in vigore. Gli artt. 18, 20 e 21 OPar affermano infatti che l’Ente responsabile si prefigge degli obiettivi a favore della regione e del suo territorio, ma non attraverso imposizioni aggiuntive. Impulsi di promozione e di valorizzazione per la nostra materia prima più pregiata, il territorio, e di riflesso per la nostra economia. Ma senza vincoli. Questi Parchi si trovano in regioni dinamiche e attive e dove il Parco ha contribuito a ridare slancio al turismo, all’agricoltura, al settore forestale, all’imprenditoria locale. Oltre 300 prodotti agroalimentari regionali raggruppati in oltre 40 categorie hanno sinora ricevuto il sostegno dai rispettivi parchi per la loro promozione. Il fiore all’occhiello della produzione casearia nostrana, “Ra Crenga” potrebbe ad esempio essere promosso e diffuso grazie al Marchio “Prodotto Parco”. E il fatto che nei Parchi Naturali Regionali non vi siano restrizioni supplementari rappresenta già di per sé 14 precedenti a conferma che nella zona periferica del ParcAdula non ci saranno nuove limitazioni. Elenchiamo poi le regioni montane dell’Arco Alpino di maggior successo e dove pure parecchi Bleniesi amano trascorrere le loro vacanze, invernali ed estive: Alto Adige, Veneto, Trentino, Valtellina, Dolomiti, Tirolo austriaco, Piemonte o Savoia. Lì da decenni ed ancor prima del boom economico e turistico sono sorti dei Parchi (Stelvio, Dolomiti Bellunesi, Gran Paradiso, Val Grande, Alti Tauri, …) che per concetto e grado di protezione corrispondono alla Zona centrale del ParcAdula (IUCN 2). Non citiamo il Parco Nazionale Svizzero dell’Engadina, che come Riserva naturale si basa su un concetto diverso (Cat. IUCN 1). Ci limitiamo però a riportare una statistica da non sottovalutare: ogni Fr. investito nel Parco engadinese (parecchio più restrittivo della ZC del ParcAdula), crea un indotto per la regione di Fr. 5.

Per molteplici ed evidenti aspetti possiamo pertanto supporre con fiducia che con un Parco Nazionale, anche la Valle di Blenio potrà entrare nel novero delle destinazioni conosciute e riconosciute dell’Arco Alpino. Generando così importanti e positivi effetti per la sua economia. E concludendo, invece di investigare con sospetto esclusivamente su speculazioni negative e spauracchi, perché non proviamo prima a guardarci attorno e a prendere esempio dalle regioni che ci somigliano e che hanno saputo sfruttare le potenzialità offerte? Magari capiremmo che quest’opportunità potrebbe rappresentare per tutti noi un premio ambito, un prezioso riconoscimento, e non come a detta di alcuni, l’ennesima e fatale punizione inflitta dalle autorità o dagli ambientalisti.

 

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