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OSPITEVolere è potere: SI all'iniziativa per un'economia verde

22.09.16 - 06:00
Mara Grisoni, Montagnola
Volere è potere: SI all'iniziativa per un'economia verde
Mara Grisoni, Montagnola

Domenica 25 settembre 2016 tra i temi in votazione, ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: l’iniziativa per un’economia verde.

Il libretto che riceviamo allegato alle schede di voto è utile capire di cosa si tratta, ma reputo molto più importante e interessante seguire i dibattiti televisivi o discuterne tra amici. Ascoltare diversi pareri, è l’unico modo per riflettere, farsi un’idea propria o magari cambiarla.

Io sono ambientalista e il mio voto è scontato, ma anche se non lo fossi stata, dopo aver seguito i dibattiti, non avrei avuto alcun dubbio.

Gli ospiti delle trasmissioni, per lo più politici, espongono argomentazioni dettate dai principi del loro partito di appartenenza e non dal cuore.

L’iniziativa per un’economia verde, chiede semplicemente che “entro il 2050 la Svizzera gestisca in modo sostenibile le risorse naturali. Questo significa ridurre l’impatto ambientale ad un livello globalmente sopportabile e ancorare nella Costituzione il principio dell’economia circolare aumentando la riutilizzazione dei materiali (riciclaggio) e riducendo la produzione di rifiuti oppure applicando standard ecologici minimi per i prodotti d’importazione”.

Ho preso come esempio le riflessioni di alcuni rappresentanti del popolo ticinese come base per esporre il mio punto di vista su questa iniziativa che, a mio modesto parere, è rivoluzionaria.

C’è chi sostiene che non è giusto imporre un limite di tempo poiché ognuno (aziende e commerci inclusi) può individualmente, passo dopo passo, migliorare la gestione dei rifiuti, introdurre o ampliare l’acquisto di prodotti ecosostenibili, ecc. Bé, se così fosse, oggi non saremmo in questa situazione.

L’imposizione è necessaria perché ci costringerebbe fin da subito a cambiare gli atteggiamenti sbagliati e chi si trasferirà in Svizzera (per lavoro o per vivere) dovrà adattarsi. Ognuno deve essere complice di questo cambiamento.

C’è poi chi sostiene che “si pretende troppo in troppo poco tempo perché il 2050 è dopodomani”.

Non ho parole per commentare questa affermazione, o forse si, ma lascio trarre a voi le conclusioni.

Penso solo che in 34 anni (2016-2050), più di un terzo di secolo, potremmo almeno fare il tentativo di invertire la rotta.

Non rimandiamo a domani quello che possiamo fare oggi!

Finora i “partitoni storici” sono stati solo capaci di fare leva sulle ipotetiche, e non dimostrate, catastrofiche conseguenze economiche di ogni proposta fatta per salvaguardare l’ambiente.

E perché mai l’economia dovrebbe risentirne?

Questa iniziativa ci condurrebbe alla scoperta o riscoperta di nuove professioni e di conseguenza ad un aumento dei posti di lavoro.

Non dimentichiamoci che un'economia sana non si basa solo sulla ricchezza di pochi ma piuttosto sul benessere di tutte le famiglie che vivono in un Paese. E quando si ha la fortuna di avere la salute ed un lavoro, credo ci si possa ritenere fortunatissimi.

È importantissimo stare al passo con i tempi diventando attrattivi e “speciali” grazie a delle misure che puntano a ridurre l’impatto ambientale (pannelli fotovoltaici, centrali idroelettriche, riciclaggio, acquisti di materie locali e cibi a chilometro zero, ecc…).

Saremmo sicuramente apprezzati e rivalutati in tutto il mondo.

Per una volta potremmo smetterla di metter tutto sul piano economico (che in questo caso ha un ruolo secondario) e guardare oltre la staccionata del nostro giardino. Per una volta potremmo cominciare a pensare alle generazioni future, ai nostri figli che meritano un mondo sano e pulito. Per una volta, noi adulti, prendiamoci le nostre responsabilità e facciamo qualcosa per noi stessi e per gli adulti di domani.

Volere è potere.

Per questo io voglio votare SI all’iniziativa per un’economia verde.

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