Marco Passalia, deputato PPD in Gran Consiglio
L'iniziativa popolare “Basta con il dumping salariale in Ticino!” è sproporzionata, statalista, costosa ma anche poco efficace ed incoerente rispetto all'esistente.
Mi verrebbe da dire che l'unico pregio è quello di sollevare il tema della vera o presunta fragilità del mondo del lavoro - una delle principali preoccupazioni degli svizzeri secondo il Sorgenbarometer - ma ad essere onesti il tema in oggetto non è una grande novità visto che tutti i politici di tutti gli schieramenti si sono espressi sull'importanza di rafforzare il mondo del lavoro, pilastro preziosissimo del nostro sistema-Paese.
Desidero ricordare che l’iniziativa, ad esempio, comporterà la creazione di un apparato burocratico elefantesco con costi esorbitanti per il Cantone. Questa burocrazia dovrà essere alimentata dai nostri artigiani e dalle PMI ticinesi che saranno costretti a trasmettere ogni anno copia di tutti i contratti di lavoro. Nell’attuale momento di difficoltà per la nostra economia è proprio quello che ASSOLUTAMENTE non bisogna fare!
Nel rispetto delle regole del gioco, il Gran Consiglio ha risposto a questa iniziativa con un controprogetto abbozzato dall'ex-deputato PPD e apprezzato sindacalista, Gianni Guidicelli. Sostanzialmente il controprogetto altro non fa che affilare le armi di cui il nostro sistema è già dotato. Come ben spiegato dal relatore Raffaele De Rosa - cito - "il controprogetto è basato su quattro pilastri che vanno considerati nella loro coerenza d’assieme. A chi ha veramente a cuore il mercato del lavoro ticinese, e non vuole creare una macchina burocratica enorme, inefficiente e inefficace dal costo sconsiderato di 10 milioni di franchi all’anno, raccomandiamo di votare SI al controprogetto e NO all’iniziativa “Basta con il dumping salariale".
Innanzitutto mira alla valorizzazione dell’unità di coordinamento del mercato del lavoro: in questo modo vi sarà maggiore efficacia nel coordinare le attività delle varie autorità e entità di vigilanza attivi attorno al mondo del lavoro.
In secondo luogo il sostegno alla professionalizzazione delle commissioni paritetiche mettendo a loro disposizione competenze, risorse umane e mezzi finanziari.
In terzo luogo è previsto il potenziamento degli ispettori delle autorità di controllo cantonali: essenzialmente, su proposta della commissione tripartita, viene concessa al Consiglio di Stato, la possibilità di rafforzare la dotazione delle autorità di controllo cantonali del mercato del lavoro (USML e UIL), secondo necessità, urgenza e priorità e in coordinazione, complemento e sinergia con quanto già è stato fatto oppure si sta facendo a vari livelli e tra i vari dipartimenti.
Il quarto pilastro riguarda il potenziamento degli ispettori delle commissioni paritetiche: detto in altre parole si tratta di fornire mezzi finanziari atti a favorire un incremento del numero dei controlli nonché un miglioramento qualitativo e della loro efficacia, tramite la sottoscrizione di un contratto di prestazione.
Sosterrò dunque questo controprogetto perché contrariamente all'iniziativa risulta essere più efficace, coerente e coordinato rispetto alle misure già in atto e agli attori già attivi, meno costoso (2.5 milioni di franchi con i 10 previsti dall'iniziativa) e, non da ultimo, valorizza il ruolo delle parti sociali evitando un'invasione di campo dello Stato, che agli svizzeri - per natura - non piace.