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OSPITELa demolizione della Casetta è il triste epilogo di una politica giovanile assente

11.07.16 - 19:00
Gioventù Comunista
TiPress
La demolizione della Casetta è il triste epilogo di una politica giovanile assente
Gioventù Comunista

L’abbattimento della Casetta ex-Zoni che fu il centro giovanile di Bellinzona ci riempie di tristezza. La Gioventù Comunista si era mobilitata in passato unitamente al Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) e agli allievi del liceo cittadino per tentare di salvare lo stabile dall’abbattimento. Il nostro consigliere comunale Massimiliano Ay si era mosso invano in prima persona con una serie di atti consiliari e persino con ricorsi in tribunale contro la furia demolitrice dell’esecutivo.

Si potevano risparmiare i 30mila franchi della demolizione e valorizzare gli oltre 100mila franchi già spesi in passato per ristrutturare la Casetta inserendola nel progetto di parco urbano, vicina alle infrastrutture sportive e scolastiche, nonché abbastanza lontana dal centro abitato per evitare eventuali rumori, rendendola così lo spazio ideale in città per un centro in cui i giovani potessero riunirsi, divertirsi, studiare, responsabilizzarsi e passare il tempo libero in autonomia come era stato il caso dal 1998 al 2004.

E invece così non sarà. E le promesse del Municipio a guida socialista di trovare un edificio alternativo restano anch’esse disattese. Non ci si lamenti quindi se a Bellinzona fioriranno in futuro centri giovanili privati magari in mano a organizzazioni settarie e clericali come in altre città ticinesi.

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