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OSPITEUn futuro ciclabile (anche) a Minusio?

09.06.16 - 09:51
Mattia Bacchetta-Cattori, promotore della petizione «Minusio, un attacco alla mobilità lenta»
foto TiPress
Un futuro ciclabile (anche) a Minusio?
Mattia Bacchetta-Cattori, promotore della petizione «Minusio, un attacco alla mobilità lenta»

I ciclisti, i sostenitori della mobilità lenta e i turisti del locarnese possono sorridere. Il prossimo 20 giugno il Gran Consiglio si esprimerà sul rapporto redatto da Alessandro Cedraschi e Alessandra Gianella (sottoscritto da altri 13 commissari della commissione delle petizioni di tutti i partiti), che dà seguito alla petizione “Minusio, un attacco alla mobilità lenta” sottoscritta online da 1212 persone. Essa contrastava un divieto provvisorio di circolazione in bicicletta imposto dal Municipio di Minusio. “Non è possibile vietare ora la percorrenza del traffico ciclistico”, “non si può pensare di risolvere il problema senza proporre un’alternativa di percorrenza sicura”. La commissione auspica inoltre che si proceda “con la messa in sicurezza e l’avanzamento del progetto previsto per la pista ciclabile alternativa” e che si corregga la segnaletica “non conforme alle attuali leggi e ordinanze “. Sono questi i suggerimenti rivolti al Municipio di Minusio che confermano l’inadeguatezza del divieto imposto e che mostrano il desiderio del Cantone di consolidare la mobilità lenta regionale e cantonale, seguendo la via intrapresa negli ultimi anni.

L’interesse nei confronti della mobilità lenta nel nostro Cantone è in aumento, l’incremento dell’utilizzo della bicicletta e la forte partecipazione di pubblico ad eventi come Slow-up ne sono una dimostrazione. Secondo la Confederazione e il Piano direttore cantonale (PD) è “fondamentale disporre di una rete della mobilità lenta continua, sicura, attrattiva, adeguatamente segnalata e ben integrata nel contesto territoriale e paesaggistico”.

La tratta vietata ai ciclisti a Minusio rientra in un percorso di interesse cantonale (vedi PALOC)! Avete capito bene: un municipale propone e difende a spada tratta un divieto su una strada di interesse cantonale proponendo un’alternativa pericolosa e in parte in contromano!

I suggerimenti della commissione possono essere un’opportunità per Minusio. Purtroppo è necessario il condizionale: queste e numerose altre proposte sono conosciute da quasi un decennio, ma poco o nulla è stato fatto. Nel programma d’agglomerato del locarnese del 2011 (PALOC) furono identificate e sviluppate numerose proposte con alta priorità: la messa in sicurezza di alcuni tratti pericolosi lungo via Simen con lo scopo di favorire il collegamento tra Bellinzona e Locarno per i ciclisti veloci; la valorizzazione quale area di svago a Rivapiana favorendo l’accesso per i ciclisti più lenti e la realizzazione di una tratta ciclabile di collegamento all’ipotetica fermata TILO a Minusio. La commissione della gestione e il parlamento cantonale approvarono nel 2013 un credito di 400'000 franchi a sostegno dei percorsi ciclabili del Locarnese “attualmente frammentati e discontinui”. L’obiettivo è quello “di consolidare la rete ciclabile regionale e offrire a cittadini e turisti una maglia di percorsi ciclabili, sicura ed attrattiva”.

Il municipale Tommasini (a capo del dicastero Sicurezza pubblica anche questa legislatura), la lista civica “Uniti x Minusio” e l’allora Municipio hanno preferito attuare un divieto provvisorio, inutile e ingiusto. La speranza è che si possa finalmente imparare dagli errori commessi in passato. Le proposte per sviluppare un progetto ci sono, così come possibili finanziamenti cantonali e federali…

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