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L'OSPITETagli ai Comuni non aggregati: il ricatto immorale del governo

29.05.16 - 14:00
ATAC
Foto d'archivio (Tipress)
Tagli ai Comuni non aggregati: il ricatto immorale del governo
ATAC

Fra le diverse misure di risparmio proposte dal Consiglio di Stato nell'ambito del Preventivo, figura anche quella di 3,2 milioni di franchi a discapito dei Comuni periferici non aggregatisi o che finora non hanno avviato alcun studio d'aggregazione.

L'atto governativo, giustificato dal Consigliere Gobbi su “LaRegione” (vedi 18 maggio 2016) poiché “queste maggiori risorse hanno condizionato la volontà, o la necessità, di unire le forze” anziché essere di stimolo alle aggregazioni, costituisce di fatto un venir meno alla parola data dal Governo al momento di pattuire il compromesso sui canoni d'acqua. Non solo: l'atto, che altro non è che un immorale ricatto politico, dimostra pure che al Governo non interessa se i Comuni periferici giungano in un modo o nell'altro a far quadrare i propri conti, ma unicamente che essi si aggreghino. Questo agire perverso dell'Autorità cantonale sottintende quindi che l'aggregazione non è mai stato uno strumento per favorire il risparmio od ottimizzare le risorse economiche sul territorio, bensì solo un mezzo di controllo accentratore secondo logiche occulte e di potere.

Detto ciò, l'Associazione ticinese per l'autonomia dei Comuni (ATAC) esprime un monito anche verso i deputati del Gran Consiglio: come ai deputati del PPD, che dopo aver per anni benedetto le aggregazioni coatte sotto la gestione Pedrazzini hanno finalmente adottato una scelta comune di opporvisi nel rispetto delle autonomie comunali (quando ormai gran parte del danno è stato fatto). Ma il discorso vale anche per i deputati PLRT, se è vero quello che scriveva il presidente Rocco Cattaneo: “l'autonomia dei Comuni è un valore da difendere, laddove non vi sia un bisogno impellente di aggregarli e le autorità locali dimostrino di avere voglia di fare bene” (vedi LaRegione del 17 novembre 2015).

E` utile anche evidenziare, a questo stadio, le reali intenzioni dei cosiddetti deputati di montagna che – solo a parole – sostengono di difendere le periferie: nei fatti, essi dimostrano di non sapersi staccare dalla logica dei centri per convenienza politica. Del resto è pure significativo che, all'interno del Governo, a proporre tale misura contraria agli interessi delle valli sia tale Normann Gobbi di Quinto, comune che – giustamente - ha subito stigmatizzato l'adozione di questa ingiusta e iniqua misura di risparmio. E` tutto dire.

Per l’ATAC

Il Presidente, Alberto Poli

Il vice-presidente, Dante Scolari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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