Francesca Remy Lauria, vice presidente VPOD Ticino
Stiamo votando in questi giorni l’iniziativa popolare Rafforziamo la scuola media, per il futuro dei nostri giovani. I principi e le misure proposte sono definite anche dai contrari come “indubbiamente condivisibili”, per cui il dibattito – per quel poco che si è visto – è ottusamente spostato unicamente sulla possibile interferenza con futuri progetti di riforma e sui costi, argomenti deboli quando si sta parlando di una struttura centrale come la scuola.
Allora provo a immaginare come interpretare il risultato, se dalle urne uscisse un NO. I costi sono troppo alti, la scuola media non necessita interventi, non si vuole investire nella scuola pubblica? In ogni caso sarebbe una sconfitta per tutti: scuola pubblica, allievi e famiglie. Scuola media che negli anni si è vista negare quegli investimenti atti a renderla attuale e attenta alle necessità di una società mutata nei valori e nelle esigenze. Senza investimenti urgenti, dopo anni di tagli (il Ticino investe il 20% in meno nell’educazione rispetto alla media nazionale), se non si daranno i giusti mezzi ai docenti per fare bene il loro lavoro (classi più piccole, sgravi per i docenti di classe) se non si darà il supporto necessario ad allievi bravi e meno bravi (curricula differenziati, sostegno pedagogico, dopo scuola, orientamento), non staremo solo dicendo NO all’iniziativa ora in votazione, ma svuoteremo la scuola pubblica dei mezzi necessari ad offrire a tutti/e le stesse opportunità, così come la nostra Legge della scuola lo prevede.
La nostra scuola media merita quindi un grande SÌ: investimenti mirati per il futuro dei nostri giovani.