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L'OSPITE«Difendiamo gli ospedali e la scuola»

13.05.16 - 10:07
Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa
«Difendiamo gli ospedali e la scuola»
Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa

Il comitato cantonale dell’Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa, riunito a Bellinzona, ha espresso le proprie raccomandazioni di voto per il 5 giugno. Per i temi cantonali si sottolinea la necessità di battersi con tutte le forze per difendere gli ospedali pubblici dall’attacco che mira alla privatizzazione. La modifica della legge sull’Ente ospedaliero cantonale va respinta con un chiaro NO.

La legge in votazione aprendo la strada alla costituzione di dubbie società anonime mette a rischio la sanità pubblica permettendo logiche speculative e di lucro sulla pelle dei pazienti. Rifiutando di considerare la salute come un business si raccomanda anche di sostenere con un SI l’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali” per garantire i servizi indispensabili negli ospedali regionali.

Si raccomanda di votare SI all’iniziativa “Rafforziamo la scuola media – Per il futuro dei nostri giovani”. In un Cantone dove non si fa altro che parlare di tagli è ora di cambiare rotta e di considerare finalmente che la formazione non è un costo ma un investimento per i nostri ragazzi. Il Ticino da troppo tempo è negli ultimi posti a livello svizzero in quanto a risorse messe a disposizione per la scuola. L’iniziativa permette di invertire questa drammatica tendenza sostenendo le famiglie con mense e doposcuola e migliorando la qualità dell’insegnamento e le condizioni di lavoro grazie a classi più piccole. Per i temi federali è necessario respingere con un secco NO le ingannevoli iniziative “A favore del servizio pubblico” e “Per un equo finanziamento dei trasporti”. L’Iniziativa “A favore del servizio pubblico” è un imbroglio perché non permette nessun miglioramento del servizio. Al contrario l’iniziativa porterebbe ad uno smantellamento. Il divieto di generare utili costringerebbe Posta, Swisscom e FFS a non poter più sovvenzionare tramite i settori redditizi le prestazioni di base nelle regioni periferiche. Questo significherà che le aziende dovranno privatizzare quanto rende economicamente e abbandonare i settori non redditizi. I promotori sostengono di puntare ad un buon rapporto prezzo-prestazioni ma nulla nell’iniziativa consente di diminuire i prezzi per gli utenti e di combattere gli indecenti stipendi dei managers. L’iniziativa “Per un equo finanziamento dei trasporti” è da rifiutare in quanto impone che i proventi delle tasse sugli oli minerali vengano destinati unicamente alle opere stradali. Oggi questi proventi sono utilizzati anche per finanziare ad esempio la formazione, la ricerca, il trasporto pubblico e l’agricoltura. Non c’è nulla di equo a voler ingurgitare tutto nelle strade e tagliare negli altri settori.

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