Giovanni Albertini, Consigliere comunale Lugano, presidente associazione Ticino&Lavoro
Ci sono città nel mondo che promuovono e aprono all’innovazione e alle idee imprenditoriali. Sfruttano le risorse presenti sul territorio creando valore aggiunto concedendo ai propri cittadini di reinventarsi, di osare e di riorganizzarsi per creare impresa.
Ci sono invece altre città che rallentano questo processo, hanno paura a confrontarsi con associazioni di categoria che reputano per esempio “Sleale” La concorrenza con un mezzo speciale che trasporta e crea cibo di strada di qualità e innovazione, comunemente chiamato: food truck.
Il food truck costituisce infatti, in Ticino, un argomento ancora delicato e le normative a livello Comunale sono piuttosto rigide. I truck possono attualmente sostare solo su terreni privati, oppure nelle aree adibite agli Street Food festival. Una prima eccezione in Svizzera è costituita invece da Ginevra (http://genevemarches.ch/) che ha deciso di accogliere nei luoghi di maggior frequenza i food truck; 5 giorni a settimana a mezzogiorno, ampliando cosi l’offerta gastronomica.
Il potenziale c’è ed è elevato. I food truck consentono soluzioni creative e pratiche, piacciono molto ai giovani e promuovono un turismo diversificato siccome il rapporto qualità-prezzo è buono, inoltre fungono da piattaforme interattive e relazionali.
A mio avviso bisognerebbe:
- Snellire e facilitare l'ottenimento del permesso per l'uso del suolo pubblico
- Individuare delle zone adibite all'accoglienza dei food truck
Oggi l’imprenditorialità e la concorrenza devono fungere da stimolo per reinventarsi e osare e non dev’essere percepita come “Sleale”.